mimosaIl ricordo di due mogli di pastore avventiste, scomparse di recente, che hanno lasciato un’impronta nella chiesa.

Notizie Avventiste – Edith Meyer Lanares, 96 anni, e Gisela Willi Winandy, 88 anni, sono scomparse nel mese di febbraio, a pochi giorni l’una dall’altra. Due donne con storie, carattere, talenti ed esperienze molto diversi, accomunate dalla fede, dall’aver sposato un pastore di nome Pierre e dall’aver vissuto l’esperienza di missionarie in Madagascar. In occasione della Giornata internazionale della donna, desideriamo ricordare queste due figure perché ciò che le donne hanno costruito non sia dimenticato nel tempo.

Edith_LanaresEdith Meyer aveva sposato Pierre Lanares, pastore e giurista avventista che ha dedicato gran parte della sua vita alla difesa della libertà religiosa. Pur continuando a occuparsi della famiglia, dei figli e delle comunità, Edith ha sempre sostenuto il marito.
“Mamma ha vissuto la missione della classica moglie di pastore, occupandosi di noi quattro figli e lavorando nelle chiese”, racconta la figlia Dany, “Ma è soprattutto quando papà fu nominato direttore del Seminario avventista di Collonges, in Francia, (1951-1960) che ha sviluppato le sue qualità per completare il ministero di papà”.

Infatti, è stata lei a organizzare i corsi di francese per gli studenti di teologia provenienti dall’Europa, permettendo così la promozione della scuola oltre oceano. Ha avviato anche i rapporti con l’Alliance Française, sviluppatisi notevolmente da allora.

In Madagascar, dove i coniugi Lanares erano giunti nel 1960 per dirigere una scuola, Edith ha insegnato, creato nuovi corsi, ristrutturato i locali, sostenuto gli studenti. Inoltre, insieme con il marito, ha presentato numerosi programmi radio e televisivi a Tananarive e Mauritius.

Ha sostenuto il lavoro del marito quando, divenuto segretario generale dell’Associazione Internazionale per la Difesa della Libertà Religiosa (Aidlr), aveva incontrato capi di stato, papi e leader religiosi, percorso i corridoi di centinaia di palazzi presidenziali, dialogato con le autorità musulmane, per difendere la libertà di coscienza.Ha contribuito a sviluppare in modo significativo la rivista Coscienza e Libertà, organo ufficiale dell’Aidlr,  diretta dal marito. Leggeva e correggeva gli articoli e i libri, ma avrebbe potuto scriverne di suoi. Con Pierre Lanares, l’Aidlr ha ottenuto lo status consultivo presso le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa e l’Unesco.

Un periodo molto movimentato, che Edith ricorda “sempre in viaggio, e quanti presidenti, prelati e sovrani ha incontrato per arrivare al riconoscimento della libertà religiosa”.

Gli anni passano, i figli crescono, scelgono le loro strade. “Poi arriva l’inevitabile età della pensione”, scrive Edith in una lettera del 2011, intitolata il sentiero della felicità, in cui ripercorre brevemente la sua vita, “non è facile invecchiare, ma anche in questa stagione della vita c’è la felicità… invecchiare è accogliere ogni giorno come un dono di Dio. È anche il momento, o non avverrà mai più, per imparare la pazienza, la rinuncia, la vita comunitaria”.

“Gli anni sono passati come una nebbia, una nuvola”, ricorda ancora Edith, “Ma nonostante le montagne o gli abissi in cui la vita ci porta, non ho mai smesso di essere infinitamente grata di esistere. C’è così tanta bellezza da vedere, così tante persone da amare. Questo mondo, creato dal soffio amorevole di Dio mi affascina. La maestosità delle montagne, le dolci valli, la neve silenziosa che si posa sulle cose e le trasforma in paesaggi unici: una vera magia!… Tutto mi sorprende, mi abbaglia e mi stupisce! Nel suo amore, il Dio della tenerezza non di dimentica di noi…”. Si è spenta serenamente, il 10 febbraio, in una giornata di sole.

N8-Gisela_WinandyGisela Willi era moglie del past. Pierre Winandy. Apprezzata musicista e direttore d’orchestra, Gisela ha accompagnato e condiviso per moltissimi anni il lavoro pastorale e missionario del marito, nei vari paesi dove sono stati chiamati a servire: Francia, Svizzera, Italia, Inghilterra, Israele, Madagascar, Ruanda. Ovunque andava Gisela riusciva a stimolare l’interesse di giovani e meno giovani verso ciò che è stato lo scopo e l’impegno prevalente della sua vita: la testimonianza di Cristo e della fede attraverso la musica.

Pierre e Gisela Winandy sono stati anche missionari a Tananarive, in Madagascar, dove hanno trovato persone di talento in molti ambiti, soprattutto nella musica. Gisela ha lavorato con un ensemble vocale che cantava in malgascio e francese. Insieme con il marito collaborava nelle trasmissioni dalla radio avventista, riscuotendo  notevole successo con il programma “Bible in Hand”.

Pierre è stato preside e docente di teologia presso il Seminario avventista francese, e in quei cinque anni di servizio Gisela ha diretto il dipartimento di musica, organizzato quattro cori e un programma che ha coinvolto 180 studenti e dodici insegnanti part-time. Nel marzo 1980, il coro del seminario fu scelto per esibirsi con l’Orchestra Saint Jean nel concerto per 60° anniversario della sua fondazione. Si tenne nella famosa Victoria Hall di Ginevra, un evento di gala diretto dal presidente dell’Onu di Ginevra.

I coniugi Winandy sono nel cuore di molti in Italia, che li hanno conosciuti negli anni Ottanta, quando il past. Pierre Winandy ha ricoperto l’incarico di direttore dell’Istituto avventista di cultura biblica “Villa Aurora”, a Firenze.

Dal 1980 al 1985, Gisela ha dato vita a un grande coro degli studenti dell’Istituto, che ha cantato e testimoniato in quegli anni non solo a Firenze ma in molte città italiane, e al gruppo corale Cantores Aurorae che ha continuato la sua opera anche dopo la sua partenza da Firenze. Tuttora il gruppo è attivo, con progetti definiti nel tempo, nella presentazione di programmi musicali di testimonianza.

Sono stati circa una cinquantina i concerti organizzati, in quegli anni, con i due cori, in chiese cattoliche ed evangeliche. Memorabili le esibizioni del coro dell’Istituto, formato da quaranta elementi, che ha portato in chiese e cattedrali di varie città musica tradizionale sacra, il Mosè di J. Livingston, il Messia di Händel, e altre opere sacre; e i concerti dei Cantores Aurorae.

Fino a che le forze l’hanno sostenuta, Gisela Winandy ha continuato a dirigere, a scrivere musica e a tradurre nella sua lingua madre, il tedesco, numerose pagine ispirate alla Scrittura su cui si è basata sempre la sua fede. Si è spenta serenamente il 16 febbraio, accudita con amore dal marito Pierre Winandy.

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