HopeMedia Italia – Ci rifiutiamo di accettare la previsione che 24 milioni di bambini e giovani in più sono a rischio di abbandono scolastico a causa delle interruzioni dovute alla pandemia di Covid-19. A dirlo è Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso), sede europea, che ricorda come già prima della crisi prodotta dal coronavirus “vi erano 258 milioni di studenti in età scolare senza accesso all'istruzione”.

I team di Adra in tutto il mondo, insieme ai partner, lavorano per garantire che tutti i bambini, ovunque, ricevano un'istruzione di qualità. Ma questo impegno, da solo, non basta. “Tutti i bambini del mondo a scuola” è un appello urgente per ogni individuo e comunità globale. “Invitiamo i governi, color che hanno responsabilità decisionali, le persone di potere, le organizzazioni con risorse, le organizzazioni non governative, le comunità di fede e tutti gli altri ad affrontare le conseguenze della pandemia insieme, come un'unica comunità globale, per consentire a tutti gli studenti di accedere all'istruzione nel 2021 e oltre” chiede Adra.

A rischio un successo trentennale 
Nel suo rapporto, Adra rileva che negli ultimi tre decenni il mondo ha vissuto uno periodo di progresso: 
– La mortalità infantile è precipitata da 12,5 milioni a 5,3 milioni di bambini all'anno.  
– L'aspettativa di vita è aumentata da 64 a 73 anni. 
– Il prodotto interno lordo (Pil) pro capite è aumentato del 50%. 
– La povertà estrema è scesa dal 36% al 10% della popolazione mondiale.

Questi risultati sono stati associati a una rivoluzione dell'educazione globale. Man mano che i vantaggi sociali e individuali dell'istruzione sono stati riconosciuti sempre di più, il finanziamento pubblico e la domanda di istruzione delle famiglie sono aumentati rapidamente: 
– I dati della dispersione scolastica sono scesi da 372 milioni di bambini e ragazzi nel 1990 a 258 milioni nel 2018. 
– L'analfabetismo è diminuito, nello stesso periodo, da una persona su quattro a livello globale, a meno di una su sette. 
– Il numero di ragazze che non frequentano la scuola si è dimezzato, riducendo la disparità di genere in questo ambito.

Tuttavia, di recente, i progressi per garantire che tutti i bambini ricevano un'istruzione di qualità hanno subito un arresto. Dal 2015, il numero di minori che non frequentano la scuola si è attestato a circa 258 milioni, per avere un’idea equivale alla popolazione di Germania, Francia, Italia e Spagna messe insieme. Un'analisi più approfondita ha rivelato che il numero di bambini delle elementari che non frequentano la scuola è fermo da oltre un decennio. Poi, è arrivata la pandemia.

Colpiti i più vulnerabili 
La pandemia ha prodotto la maggiore interruzione scolastica nella storia; ha riguardato circa 1,6 miliardi di studenti in oltre 190 Paesi di tutti i continenti. Se non affrontato con urgenza, l'impatto sarà generazionale e potrebbe invertire decenni di progresso. Il più vulnerabile sarà il più colpito. Quasi 24 milioni di studenti in più rischiano di abbandonare la scuola o di non avere accesso all'istruzione nel 2021 in seguito all'impatto economico della pandemia. Un numero pari agli abitanti di nove dei Paesi più piccoli dell'Unione europea (Malta, Cipro, Estonia, Lettonia, Slovenia, Lituania, Croazia, Irlanda e Slovacchia).

Sfide e possibili soluzioni 
Per invertire le tendenze negative e le conseguenze post-pandemia sulla scuola, Adra suggerisce di concentrarsi su quattro aree: 
– Finanziamento per l'istruzione. 
– Inclusione nell'istruzione. 
– Qualità e mantenimento dell'istruzione. 
– L’istruzione durante la crisi.

E poi propone alcune soluzioni.

Finanziamento per l'istruzione 
Sfida 
L'impatto della pandemia sull'economia globale ha portato a un inasprimento dei bilanci pubblici. Gli aiuti all'istruzione dovrebbero diminuire di 2 miliardi di dollari, il che rappresenta una riduzione del 12% rispetto al suo massimo storico nel 2018. E i livelli di aiuti riprenderanno a essere quelli della pre-pandemia solo nel 2024. Ciò aggraverà la crescente pressione sui Paesi a basso e medio reddito che affrontano la duplice sfida del notevole aumento dei bisogni e della diminuzione delle risorse economiche.

Possibili soluzioni 
– Maggiore mobilitazione delle risorse interne per l'istruzione (garantire che la spesa soddisfi i parametri di finanziamento minimi: 4% – 6% del Pil e 15% – 20% della spesa pubblica). 
– Aumento degli aiuti all'istruzione (portare gli aiuti allo 0,7% del reddito nazionale lordo e dedicare almeno il 10% all'istruzione). 
– Ridurre i costi dei trasferimenti di denaro per aumentare la spesa delle famiglie per l'istruzione. 
– Ridurre l'evasione fiscale da parte delle grandi multinazionali e degli individui con ricchezza elevata per aumentare le risorse nazionali disponibili per l'istruzione.

Inclusione nell'istruzione 
Sfida 
I bambini che hanno maggiori probabilità di essere esclusi dall'istruzione appartengono a famiglie svantaggiate per povertà, lingua, posizione, genere ed etnia.

Possibili soluzioni 
Sfida alle norme e ai comportamenti sociali, come: 
– sostegno a livello locale e globale per affrontare la partecipazione all'istruzione e combattere atteggiamenti negativi, stigma e violenza; 
– promuovere una pianificazione educativa sensibile al genere. 
Stabilire e attuare leggi e politiche eque: 
impegnarsi in quadri internazionali che promuovano lo sviluppo inclusivo della disabilità; 
miglioramento dei dati sui bambini che vivono con una disabilità; 
sviluppare politiche educative inclusive (una migliore formazione degli insegnanti di sostegno, programmi di studio che affrontano questioni di inclusione e costruzione di strutture scolastiche più accessibili).

Qualità e mantenimento dell'istruzione 
Sfida 
Si stima che 274 milioni di bambini che frequentano la scuola non apprendano le competenze di base necessarie per condurre una vita produttiva e sana. La metà degli alunni della scuola primaria non apprende le abilità fondamentali di base, come leggere, scrivere e far di conto; tre quarti degli studenti delle scuole secondarie non acquisiscono le abilità di base del livello secondario. Il problema si aggrava quando la qualità dell'istruzione è bassa e i tassi di abbandono aumentano.

Possibili soluzioni 
Migliorare i risultati di apprendimento attraverso: 
– istruzione – implementare le tecniche di insegnamento e apprendimento partecipativo; 
– formazione – aumentare la qualità e la quantità degli insegnanti; 
– valutazione – attivare strumenti migliori per misurare i risultati dell'apprendimento; 
– curricula – coinvolgere gli insegnanti in un dialogo strategico efficace.

Attivare strumenti che migliorino: 
– i risultati di apprendimento; 
– le infrastrutture scolastiche; 
– l'inclusione.

L’istruzione durante la crisi 
Sfida 
Prima della pandemia, 104 milioni di bambini di età compresa tra 5 e 17 anni non avevano accesso all'istruzione a causa di conflitti e crisi naturali nelle loro nazioni. Quando il Covid-19 ha iniziato a diffondersi, questa cifra è aumentata in modo esponenziale: 1,6 miliardi di studenti sono stati colpiti, incluso il 99% di tutti gli studenti dei Paesi a reddito medio e basso.

Possibili soluzioni 
– I Paesi soggetti ai disastri naturali e colpiti da conflitti dovrebbero tenere conto delle crisi nella loro pianificazione educativa a lungo termine. 
– I bambini rifugiati siano inclusi nei sistemi educativi nazionali. 
– L'istruzione non è la prima vittima della crisi. I Paesi donatori dovrebbero fornire finanziamenti flessibili e accelerati in tempi di crisi, destinati all'istruzione. 
– Intanto che i governi formulano i loro piani per riaprire le scuole, la sicurezza per tutti e l'inclusione dovrebbero essere ritenuti aspetti incontestabili. 

Per maggiori informazioni sulla campanga "Tutti i bambini del mondo a scuola" visita il sito Tutti a scuola – Adra Italia.

[Fonte: Eud News/Adra Europe]

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