Elisa Gravante – Don Peppe Diana. Diversi luoghi, organizzazioni e scuole nel territorio campano ricordano il suo nome. Sacerdote, scrittore e scout, assassinato nel 1994 dalla camorra per il suo impegno antimafia.

Nella sua lettera «Per amore del mio popolo non tacerò», egli afferma: «Siamo preoccupati, assistiamo impotenti al dolore di tante famiglie che vedono i loro figli finire miseramente vittime delle organizzazioni della camorra … come pastori della Forania di Casal di Principe ci sentiamo investiti in pieno della nostra responsabilità di essere segno di contraddizione».

Sei i giorni trascorsi nelle terre di don Peppe Diana, grazie ai campi di volontariato organizzati da Libera, presso il bene confiscato a Sessa Aurunca, dedicato ad Alberto Varone (vittima di camorra) e gestito dalla Cooperativa «Aldilà dei sogni».

Assieme a cinquanta scout abbiamo trascorso una settimana all’insegna del servizio: zappare la terra, raccogliere fagiolini, pitturare pareti, aiutare in cucina, ripulire e tagliare erbacce vicino al Garigliano per la discesa delle canoe e molto altro. Intensi e formativi i pomeriggi dedicati all’ascolto delle testimonianze dei familiari delle vittime di camorra e dei racconti di chi vive nelle vele di Scampia, e alla partecipazione ai convegni del «Festival dell’impegno civile».

Lezioni di vita ricevute dai coinquilini della Cooperativa «Aldilà dei sogni», speciali nel loro essere. Diversi di loro sono stati dimessi, tempo fa, dagli ex ospedali psichiatrici e oggi sono parte integrante e attiva di tutto quello che avviene all’interno del bene «Alberto Varone». Ospitali e accoglienti con chiunque varchi il cancello, pronti a darti istruzioni e indicazioni su come apparecchiare la tavola, dare una mano in cucina e lavorare in campagna. Mario mi ha insegnato a raccogliere le pesche, Erasmo a mettere sempre in ordine gli spazi comuni e altri ancora sono i ricordi di questi coinquilini che dispensavano abbracci e voglia di stare insieme e in buona compagnia.

Tornata a casa non posso far altro che raccontare la mia settimana speciale con l’intento di trasmettere ciò che ho ricevuto, portando nel cuore la conoscenza di persone vere e autentiche che difendono la loro terra e credono che qualcosa si possa fare se ci si muove con responsabilità per essere segno di contraddizione.

Anche nel prossimo anno, Adra Italia estenderà l’invito ai giovani volontari avventisti e a chiunque abbia voglia di aggiungersi per partecipare in gruppo a questa bella avventura.

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