Bia/TedNews – 200 delegati rappresentanti 56 chiese avventiste dell’Olanda hanno discusso, l’11 novembre, una mozione sulla consacrazione delle donne pastore, passata poi con larga maggioranza. L’azione intrapresa mira a coinvolgere l’Unione nel processo di studio condotto dalla Divisione Trans-Europea sulla teologia avventista della consacrazione e, quindi, sulla questione della consacrazione delle donne al ministero pastorale. L’Assemblea della Conferenza Generale, che si terrà nel luglio 2015, dovrà prendere una decisione su tale argomento.
Nella mozione si legge: “Considerando il principio biblico della parità tra uomini e donne, i delegati in sessione rifiutano l’attuale situazione di disuguaglianza nella chiesa. Per questo motivo e considerando il contesto della società olandese, incaricano il Comitato esecutivo di promuovere con vigore questa prospettiva nella chiesa di tutto il mondo. Nel più breve tempo possibile, e comunque non oltre sei mesi dopo la prossima sessione della Conferenza Generale (2015), la parità tra uomini e donne sarà attuata a tutti i livelli organizzativi della Chiesa in Olanda. La consacrazione delle donne pastore rientra in questa categoria”.
Il past. Wim Altink, presidente rieletto dell’Unione avventista olandese, ha così commentato: “Questa decisione riflette sia la volontà di porre fine alla discriminazione di genere nella Chiesa sia il forte impegno a prendere parte al processo delineato dalla Chiesa mondiale fino a luglio 2015. Non l’attueremo finché non sapremo l’esito dello studio globale sulla teologia della consacrazione e la decisione finale della Conferenza Generale, nel 2015”.
Bertil Wiklander, presidente della Divisione Trans-Europea, ha commentato: “È bene che la Chiesa sostenga la parità tra uomini e donne nel sacerdozio di tutti i credenti. Nel 1990, la Conferenza Generale decise di negare la consacrazione delle donne al ministero pastorale non per ragioni teologiche ma per motivi pratici, come ad esempio le differenze culturali e il pericolo di perdere l’unità in tutto il mondo. Capisco l’impazienza di alcuni nella nostra divisione. Sono infatti passati 22 anni e, nonostante sempre più donne abbiano accettato di servire come pastore nella Divisione Trans-Europea, pochi progressi sono stati fatti sulla questione della loro consacrazione. Apprezzo che ci sia, nell’Unione olandese, un chiaro impegno a lavorare con la Chiesa nello studio della teologia della consacrazione, che riguarda anche quella delle donne. Apprezzo pure il fatto che l’Unione non effettuerà la consacrazione delle donne fino a quando il processo in corso non terminerà nel 2015.
Voglio sottolineare che la Divisione Trans-Europea è fortemente impegnata a lavorare per l’unità della Chiesa, mentre si fa tutto il possibile per dare autorità agli uomini e alle donne quali leader spirituali e amministrativi. Lo Spirito Santo ci guida tramite il ministero di Ellen G. White che ha affermato: ‘Dovrebbero essere nominate donne che sono disposte a consacrare del tempo al servizio del Signore … Esse dovrebbero essere messe a parte per questo lavoro con la preghiera e l’imposizione delle mani. In alcuni casi avranno bisogno di consigliarsi con gli ufficiali di chiesa o il pastore, ma se sono donne devote, che hanno una relazione viva con Dio, saranno una forza per il bene della chiesa’ (Review and Herald, 9 luglio, 1895, p. 434). Continuo a pregare che Dio guidi la sua Chiesa verso la piena chiarezza sulla consacrazione e che ci dia la saggezza di gestire la situazione attuale con vero spirito cristiano, con pazienza, umiltà, preoccupandoci anche degli altri, e con l’impegno di fare ciò che è giusto”.

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