M18-Mondo_ Alluvione BalcaniMaol/tedNews – Sulla regione balcanica è caduta in pochi giorni la pioggia di tre mesi, provocando l’esondazione dei fiumi in Serbia, Bosnia e Croazia orientale. I paesi hanno dichiarato lo stato di emergenza per la peggiore alluvione da 120 anni. Centinaia di migliaia di persone sono state evacuate. 3 milioni le persone colpite dalla calamità.

I fiumi hanno rotto gli argini e invaso città e villaggi, isolando intere comunità; 3.000 frane hanno seppellito migliaia di case. Gli elicotteri dell’esercito e le squadre di soccorso hanno salvato migliaia di residenti bloccati, ma il maltempo continua a ostacolare le operazioni.

Secondo alcuni testimoni, c’è stato una specie di tsunami alto 3-4 metri contro il quale nessuno ha potuto fare nulla. Sono circa 50 le vittime, ma si teme che il bilancio sia destinato ad aumentare perché molti sono i dispersi.

M18-Mondo_ Alluvione Balcani3Anche i membri delle chiese avventiste sono stati colpiti. Il past. Igor Bosnić, direttore delle Comunicazioni, riferisce che sono state distrutte le case di 20 famiglie avventiste e quattro chiese (Paraćin e Svilajnac in Serbia; Trnjaci e Doboj in Bosnia).

Il past. Josef Tasi e sua moglie Marina sono rimasti intrappolati per otto ore nella soffitta della chiesa di Doboj, dove si erano rifugiati per sfuggire all’acqua che rapidamente aveva invaso anche il secondo piano dell’edificio. I cellulari non funzionavano e non hanno potuto contattare nessuno. Sono stati salvati da una barca del centro di emergenza, allertato dai membri della comunità. Hanno perso tutto: mobili, vestiti e auto.

A Šabac, il past. Dragan Grujicic, preside del Seminario teologico avventista di Belgrado, ha comunicato che 20 studenti e i loro professori erano tra i 6.000 volontari che hanno costruito, la notte del 17 maggio, 23 chilometri di barriera lungo gli argini del fiume Sava. Inoltre i giovani delle M18-Mondo_ Alluvione Balcani2chiese di Belgrado hanno aiutato nella distribuzione degli alimenti e nel riempire i sacchi di sabbia. Il past. Miroslav Gagic ha spiegato che sabato scorso i membri di chiesa a Sremska Mitrovica hanno avuto un breve momento di culto e poi tutti gli uomini sono andati a dare una mano sulle rive del fiume Sava per proteggere la città, dal momento che il livello dell’acqua saliva molto rapidamente. Le donne, invece, hanno cucinato i pasti distribuiti ai volontari.

Adra Serbia e Adra Croazia hanno avviato la raccolta di alimenti, acqua potabile e vestiti per gli sfollati. «Dobbiamo aiutare le persone in questo momento difficile e non dobbiamo dimenticarle quando l’acqua sarà defluita», ha affermato il past. Zlatko Musija, presidente dell’Unione europea sud-orientale della Chiesa, di cui fa parte anche la Croazia.

Le chiese della diaspora a Stoccarda, in Germania, e a Chicago, negli Stati Uniti, hanno già inviato i primi aiuti.

Anche Adra Italia ha aperto una raccolta fondi per sostenere gli interventi di emergenza e ricostruzione delle zone maggiormente colpite. Chi desidera inviare delle donazioni può farlo ai seguenti conti correnti, utilizzando la causale «Emergenza Serbia e Bosnia»:

– Conto corrente bancario: IBAN IT 95E 01030 03203 000000866909 / Bic Swift PASCITM 1 RM3
– Conto corrente postale: 160695464

Le donazioni sono fiscalmente detraibili purché effettuate tramite versamento postale o bancario.
Preghiamo per coloro che sono stati colpiti da questa tragedia e per quanti hanno perso i loro cari.

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