Una Bibbia trovata per strada cambia la vita di una giovane, vittima di sfruttamento, e le permette di raccontare una storia di speranza.

Notizie Avventiste – “Amore sconfinato” è il cortometraggio che racconta la lotta contro lo sfruttamento delle persone, soprattutto ragazze straniere, che cadono negli ingranaggi della tratta. Solitudine, disperazione, lontananza dal proprio Paese sono alcuni degli elementi di fragilità evidenziati nei 15 minuti e mezzo di filmato. Chi è debole si aggrappa a ogni barlume di speranza pur di poter vivere. Così, quella che sembrava una scintilla di luce in un’esistenza in bilico, finisce spesso per tramutarsi in buio assoluto.

La storia, però, va oltre la descrizione della sofferenza. Una Bibbia trovata per strada, la frase “Il Signore è il mio pastore” (Salmo 23:1) cambiano la vita e riportano la speranza.

Realizzato quest’anno, per la regia di Daniel Vele e la sceneggiatura del past. Lupu Cornelio Benone, il cortometraggio coinvolge giovani delle chiese romane di varie nazionalità e religione, diventati attori e comparse di una narrazione che arriva dritta al cuore.

“Amore sconfinato” è dedicato alla memoria di Alina Petrescu e Adelina Sejdini che hanno combattuto fino alla morte per liberarsi dalla schiavitù dello sfruttamento.

Il cortometraggio partecipa al concorso per il Festival Internazionale del Film Corto “Tulipani di seta nera”, la rassegna di audiovisivi brevi che racconta, attraverso le opere cinematografiche selezionate, storie d’autore di interesse sociale.

È importante che entro il 30 aprile il cortometraggio raccolga più visualizzazioni possibili, tramite computer e smartphone, sia per il messaggio che trasmette, sia per salire nella classifica del concorso.

Guardalo a questo link, mi raccomando, fino alla fine per favore: http://www.tulipanidisetanera.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-f4295549-a192-4a0a-b8b3-e7140c067067.html

Ricorda anche di condividere il link con amici e parenti.
(LF)

Condividi