La Settimana di preghiera 2024 pone al centro la Bibbia, best-seller dell’umanità.
Notizie Avventiste – La Bibbia è ancora oggi l’opera dei record: è stata il primo libro stampato da Gutenberg con la sua nuova tecnica dei caratteri mobili (nel 2001, l’Unesco ha inserito questa Bibbia nell’elenco della Memoria del mondo); è il best-seller assoluto di tutti i tempi; è la più tradotta sia in versione integrale (736 idiomi) sia in versioni parziali (Nuovo Testamento in 2.678 lingue, porzioni più ridotte in 1.264 lingue). Senza contare le numerose persone che, in tempi antichi e moderni, hanno imparato a leggere grazie alla Bibbia.
La Scrittura al centro
Quest’anno, la Settimana di preghiera delle chiese avventiste, che si svolge di solito all’inizio di novembre, ribadisce la centralità della Bibbia. Infatti, “Andrò e condividerò la Parola di Dio” è l’argomento del 2024, proposto e sviluppato nelle letture quotidiane del numero speciale della rivista Il Messaggero Avventista.
“Per noi, in quanto popolo del libro, è di fondamentale importanza leggere e fondare la nostra fede sulla Parola di Dio” afferma il past. Ted N. C. Wilson, presidente della Chiesa avventista mondiale, nell’introduzione “Queste letture ti ispireranno nel considerare il ruolo della Bibbia nella vita della chiesa, portando un messaggio di gioia e speranza”.
Ogni sera, le chiese organizzano incontri in presenza, o anche online. Sono giorni di riflessione, preghiera e riconsacrazione, che uniscono le comunità in Italia e nel mondo.
“La Bibbia è unica, è una potenza per la salvezza e un nutrimento per le nostre esistenze. Soprattutto, la Bibbia è la rivelazione di Gesù Cristo. La settimana si conclude con un importante appello alla proclamazione del vangelo in questi tempi di tumulti globali” sottolinea Wilson.
L’offerta
Da oltre un secolo, alla fine della Settimana di preghiera, le chiese locali raccolgono un’offerta speciale che va interamente a beneficio dell’annuncio del vangelo nel mondo.
In passato, “la raccolta di questa offerta veniva per certi versi ‘celebrata’” racconta Norbert Zens, tesoriere della Regione intereuropea, sul Messaggero Avventista.
“Alla fine della Settimana di preghiera” continua “le persone portavano le loro offerte in buste sigillate e le collocavano in una cesta apposita. Le buste venivano poi aperte e veniva letto un testo biblico che il donatore stesso aveva allegato. Con questo passo voleva esprimere la gratitudine per le benedizioni ricevute nell’ultimo anno. Quindi si procedeva al conteggio della somma di denaro. Infine, c’era un ringraziamento collettivo per la guida e la protezione ricevuta da Dio nel corso dell’anno appena trascorso”.
L’offerta della Settimana di preghiera viene interamente utilizzata per sostenere i progetti missionari, in particolare nelle regioni del mondo più difficili da raggiungere.
“Gesù sta per tornare, questo è certo. Che il Signore ci possa benedire collettivamente mentre andremo e condivideremo la sua Parola con un mondo che ha un disperato bisogno di lui. Maranatha! (Vieni, Signore)” conclude il presidente Wilson.
Le copie della rivista sulla Settimana di preghiera sono state inviate alle chiese.
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