NA - Notizie AvventisteFrancesco Zenzale –“L’angelo mi disse: Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta. La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall’abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re: cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durare poco. E la bestia che era, e non è, è anch’essa un ottavo re, viene dai sette, e se ne va in perdizione” (Ap. 17: 11).

Per risolvere il mistero rappresentato dalla prostituta e rispondere alla perplessità del profeta, l’angelo fissa l’attenzione sul mistero della bestia alla quale questa figura viene associata. La formula del suo essere è data come un enigma in quattro tempi:

– La bestia che hai visto era,
– e non è;
– essa deve salire dall’abisso
– e andare in perdizione (17:8).

Quella della bestia ricalca la stessa definizione di Dio che “era, che è, e che viene” (4:8; cfr. 1:4,8). Tale coincidenza conferma l’identità e l’ambizione del potere che si considera come Dio (cfr. Gn 3).

Siamo di fronte alla stessa bestia di Apocalisse 13, “la bestia che sale dal mare”, la quale, non dimentichiamolo, si faceva venerare come Dio (v. 4); essa è, del resto, blasfema come la precedente (cfr. 17:3; 13:6). Nello stesso tempo, la “bestia di colore scarlatto” (17:3) ricorda “un gran dragone rosso”, simbolo di Satana in Ap. 12:3 inoltre, al pari della bestia che sale dalla terra, essa ha il carattere di un potere terreno e politico, la cui funzione consiste essenzialmente nel sostenere gli altri poteri di natura religiosa o spiritualeggiante, cioè, la donna e il dragone (17:2,12; cfr. 13:11,12). È vero anche che il dragone, “bestia dalle dieci corna” del capitolo 12, si ritrovava anche nella bestia che sale dal mare, anch’essa “dalle dieci corna”, del capitolo 13, come nella bestia che sale dalla terra e che parlava come un dragone. Lapple, teologo cattolico, dopo aver sottolineato il parallelismo esistente tra i capitoli 17, 13, 12 e Daniele 7, scrive: “La bestia affiorante dal mare è un organo esecutivo del demonio, giacché il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà… è l’emissario del drago. É lo pseudo Cristo, una scimmiottatura di Cristo”. (A. Lapple, L’Apocalisse, ed. Paoline, p. 146-155)

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