Micol Cannella – Recentemente ho ricevuto su WhatsApp un video che mi ha molto colpita: mostrava la scena di un battesimo, ambientato in un paese a nord o ad est dell’Europa. Nella scena, una distesa di ghiaccio veniva perforata a colpi di piccone da un pastore che cercava di raggiungere l’acqua del fiume sottostante, nascosto dalla superficie gelata. I catecumeni, pronti e infreddoliti, aspettavano di essere immersi, dalla riva vicina. Che forza di volontà, ho pensato, spinge questi uomini a congelare pur di ricevere il battesimo!

“Ecco, qui c’è dell’acqua, cosa mi impedisce di essere battezzato?” (Atti 8:27). La domanda dell’eunuco rivela la stessa forza, lo stesso desiderio, il medesimo bisogno profondo di non poter fare a meno di Gesù quando lo si conosce. Così è stato anche per Maria, nostra cara amica, che sabato 20 marzo ha potuto vivere l’esperienza dell’eunuco (e dei fratelli dell’est, anche se nel suo caso in condizioni climatiche migliori!).

Non si può spiegare la gioia negli occhi di Maria che ha testimoniato, attraverso parole e lacrime, di una vita stravolta dalle promesse e dalla presenza riscoperta del Dio Padre e creatore. Un’esperienza così forte che l’ha resa impaziente di dichiarare la volontà di appartenergli, a qualsiasi costo, non c’è zona che tenga! Nel rispetto delle restrizioni, dunque, il battesimo si è svolto alla presenza di pochi ma in collegamento streaming con le chiese del distretto Torino-Asti-Alessandria-Montaldo.

La comunità ha dato il benvenuto a Maria: ben arrivata in questa grande famiglia, composta da tutti gli uomini e le donne che, dall’inizio del mondo, nel corso dei millenni, hanno aspettato, aspettano e aspetteranno il ritorno di Gesù, con fede, speranza e perseveranza.

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