Sermone di Ted N. C. Wilson, sabato 11 luglio 2015, durante la 60esima Assemblea Mondiale, nell’Alamodome di San Antonio, in Texas. Testo biblico: Giosuè 1: 1-7

audio-wilson

audio-icona

Per ascoltare il sermoneclicca qui

Per scaricare il sermone in formato MP3, clicca qui

 

 

 

Testo del sermone….

Ted Wilson -                         Seth Shaffer Photographer
Ted Wilson – Seth Shaffer Photographer

Buongiorno, fratelli e sorelle in Gesù Cristo! Dio ci ha grandemente benedetto dandoci il privilegio di adorarlo insieme a San Antonio, in questo ultimo sabato mattina della 60esima Assemblea Mondiale. Veniamo da tutte le parti del mondo. Persone ripiene di Spirito Santo e pronte a proclamare il messaggio dei tre angeli con maggiore potenza, mentre impariamo da Gesù, ogni giorno, che cosa vuol dire essere suoi seguaci… uniti questa mattina come un grande movimento dell’avvento che appartiene a Dio e alla famiglia spirituale. Ringraziamo il Signore per i modi in cui ha guidato questa Assemblea Mondiale negli ultimi dieci giorni e lo lodiamo e glorifichiamo per l’unità e unicità di intenti nel compiere la sua missione in favore di questa terra morente.

Come ho detto cinque anni fa, la Chiesa Avventista del Settimo Giorno è il movimento del «rimanente» di Dio, formato da coloro che, secondo quanto afferma Apocalisse 12:17, osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù Cristo; siamo in un viaggio diretto verso il cielo. Dobbiamo «andare avanti, non indietro», perché siamo quasi arrivati a casa! Sono più che mai convinto che il ritorno di Gesù sia vicino, proprio alle porte! L’inno tema dell’Assemblea, che conosciamo bene da tanti anni, «We Have this Hope» (Abbiamo questa speranza), proclama la grande attesa degli avventisti in tutto il mondo: Gesù ritorna presto (Wilson ripete questa frase in spagnolo, francese, portoghese, swahili, russo, coreano, arabo, cinese, hindi, tagalog, ndt) e in tante altre lingue del mondo che condividono queste parole di incoraggiamento e speranza. È il tema di questa Assemblea Mondiale 2015: «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!».

Desideriamo ardentemente il ritorno di Gesù… ma perché siamo ancora qui? Da tempo, Gesù desidera ritornare. Non ci sono più periodi profetici… sono finiti nel 1844 con l’inizio del giudizio investigativo. In questo preciso momento, Cristo svolge un ministero per noi nel luogo santissimo di un santuario reale nel cielo. Vuole far scendere la pioggia dell’ultima stagione, quella dello Spirito Santo, sopra il suo popolo perché porti a termine l’opera su questa terra. Desidera che ci umiliamo davanti a lui e ci mettiamo completamente nelle sue braccia eterne. Vuole che condividiamo la buona novella della salvezza per grazia, che non dipende da noi e per la quale non dobbiamo vantarci, ma è un dono di Dio, come si legge in Efesini 2:8-9; che condividiamo la sua giustizia la quale si manifesta nella giustificazione e santificazione, e produce in noi «il volere e l’agire, secondo il suo disegno benevolo», come afferma Filippesi 2:13; che condividiamo l’opera buona iniziata poiché egli «la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù», come leggiamo in Filippesi 1:6.

Ma siamo Laodicea e abbiamo bisogno di umiliarci davanti al Signore e di comprare da lui «oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere» (Ap 3:18).

Sì, Signore, prendici, plasmaci, creaci e saziaci. Opera in noi il risveglio e la riforma attraverso la tua potenza santificatrice, ogni giorno, come abbiamo letto nella tua sacra Parola, nel tuo Spirito di profezia, e preghiamo con sincerità perché lo Spirito Santo sia presente nella nostra vita. Sì, risveglio e riforma per questo nuovo quinquennio e fino alla fine del tempo di grazia. «Risveglio e riforma, per te, la tua famiglia, la tua chiesa, la tua comunità». Vogliamo che questa esperienza, tramite il sangue e la grazia di Gesù Cristo, sia un cammino quotidiano con lui. Vogliamo andare a casa!

Conosciamo i segni dei tempi descritti in Matteo 24 e ci rendiamo conto che oggi le sfide politiche sono ormai fuori dal controllo della maggior parte dei governi, le condizioni economiche sono fragili e inaffidabili, le catastrofi naturali aumentano di intensità e capacità distruttiva, i cambiamenti sociali sfidano la Parola di Dio, l’ecumenismo cresce rapidamente nella sua falsa, non biblica e vanificante influenza sulla società, eppure siamo ancora qui. Ma Dio dice: «Sorgi! Risplendi!». Ci dice di essere potenti testimoni del meraviglioso messaggio di Cristo in questo mondo caotico; il gran conflitto sta per chiudersi e Gesù tornerà per il suo popolo!

Tre volte, nell’ultimo capitolo dell’ultimo libro della Bibbia, Apocalisse 22:7,12 e 20, lo stesso Gesù dice: «Io vengo presto». Signore, vogliamo andare a casa! Vogliamo attraversare il fiume Giordano per entrare nella terra promessa. Apri la strada davanti a noi. Portaci attraverso le acque. Poniamo la nostra completa fiducia in te. Guidaci attraverso la furia del Giordano fino alla nostra casa eterna e non permettere che indietreggiamo. Aiutaci a dipendere completamente da te in ogni cosa, nonostante la tentazione di ripiegare. Tu sei la nostra roccia e la nostra salvezza… Aiutaci ad attraversare il Giordano e a non battere in ritirata!

Leggiamo insieme in Deuteronomio: «Poi Mosè salì dalle pianure di Moab sul monte Nebo, in vetta al Pisga, che è di fronte a Gerico. E il Signore gli fece vedere tutto il paese… Il Signore gli disse: “Questo è il paese riguardo al quale io feci ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe questo giuramento: Io lo darò ai tuoi discendenti. Te l’ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai”. Mosè, servo del Signore, morì là nel paese di Moab, come il Signore aveva comandato» (Dt 34:1-5).

Mosè era così vicino, eppure così lontano. La Bibbia dice che quando Mosè morì, fu Dio stesso a seppellirlo. Sappiamo che Dio risuscitò Mosè e lo portò in cielo per essere un esempio di quelli che moriranno in Cristo e saranno risuscitati attraverso la potenza vivificatrice che si manifesterà al suono della tromba, quando ritornerà.

Circa un anno fa, ho avuto il privilegio di essere sul Monte Nebo e di guardare le vaste pianure sottostanti: a nord verso il mar di Galilea, attraverso il fiume Giordano fino a Gerico; a sud, fino al Mar Morto. È stata un’esperienza emozionante rendersi conto che Dio aveva parlato a Mosè proprio lì e gli aveva mostrato la storia futura d’Israele, con i suoi alti e bassi… il suo rinnovato impegno verso Dio e la sua nuova apostasia fatta di pratiche egocentriche e idolatre. Mosè lo vide sottomettersi alle potenze straniere. Vide Gesù venire come un bambino e la sua meravigliosa e perfetta vita e anche il suo ministero. Vide l’agonia nel Getsemani, il tradimento, le percosse e la crocifissione. «… il suo cuore fu stretto dalla morsa dell’angoscia e lacrime amare scesero dai suoi occhi. Mosè comprese la tristezza del Figlio di Dio. … E appena Mosè vide l’ipocrisia e l’odio diabolico che la nazione ebraica manifestò nei confronti del proprio Redentore, fu addolorato e si indignò… udì il grido angoscioso del Cristo: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?»” (Mc 15:34); e lo vide inerme nella tomba nuova di Giuseppe mentre la disperazione più cupa avvolgeva il mondo. Ma ecco il Cristo risorgere come un conquistatore, ascendere al cielo insieme agli angeli che lo adoravano, guidare folle di “prigionieri”. Vide le porte splendenti aprirsi per riceverlo e gli eserciti del cielo dare il benvenuto al loro condottiero con canti di trionfo. Gli fu rivelato che anche lui sarebbe stato fra coloro che avrebbero atteso il Salvatore per aprirgli le porte eterne» (Patriarchi e profeti, pp. 475, 476 versione inglese).

Dio rivelò a Mosè la storia della chiesa cristiana man mano che i discepoli predicarono il Vangelo, il modo in cui tutti coloro che avevano accettato il messaggio di Cristo sarebbero diventati, per fede, progenie di Abramo e avrebbero fatto «conoscere al mondo la legge di Dio e il messaggio di suo Figlio» (Idem, p. 476). Vide il mondo cristiano professare di accettare Cristo, ma negare la legge di Dio. Vide gli avventisti del settimo giorno ignorati e respinti dalla maggioranza, ma rispettati da pochi fedeli. «Vide l’ultima grande lotta in cui le potenze terrene cercavano di distruggere coloro che osservavano la legge… Udì il patto di pace stipulato da Dio con chi era rimasto fedele alla sua legge… Vide il ritorno del Cristo in gloria…» (Idem, p. 477). Poi scorse la nuova terra, la terra promessa, la più bella che avesse mai visto. «Mosè contemplò, pervaso da una gioia indicibile, l’adempimento di una liberazione gloriosa, al di là delle sue speranze più ottimistiche. Finiti per sempre i pellegrinaggi terreni, l’Israele di Dio entrava, alla fine, in un paese magnifico» (Idem, p. 477).

Andiamo ora sul Monte Nebo per alcuni momenti, dove Mosè ha avuto questa visione profetica del futuro.

Quale privilegio ha avuto Mosè di vedere Dio in azione per il suo popolo nel corso della storia, fino a oggi. Presto attraverseremo il Giordano metaforico per entrare in quella terra promessa ed essere accolti dal Padre, da Cristo, dallo Spirito Santo, da Mosè, da Elia, da Enoch e dagli angeli.

Ma torniamo agli israeliti. Erano ancora sul lato orientale del Giordano, dopo essere stati quaranta anni nel deserto. Non lo avevano ancora attraversato. Avevano trascorso 30 giorni in lutto per la perdita di Mosè. Solo quando non c’era più compresero appieno il suo ruolo paterno nella loro vita, la sua saggezza e capacità di consiglio. Tuttavia non erano soli… la nube di giorno e la colonna di fuoco di notte sopra il santuario ricordavano costantemente che Dio potente era al loro fianco. Fratelli e sorelle, il Dio onnipotente è con noi oggi, in questo stadio e in tutto il mondo, mentre ci prepariamo ad attraversare il Giordano… non indietreggiamo!

Come sostituto di Mosè, Giosuè divenne il leader riconosciuto d’Israele. Era coraggioso, tranquillo, fedele, risoluto, attento, leale e aveva piena fiducia in Dio. Era Giosuè che Dio aveva scelto per guidare i figli d’Israele nella terra promessa, grazie alla piena e soprannaturale potenza di Dio.

Il testo di Giosuè 1:2 ci dice che Dio parlò direttamente a Giosuè dicendo: «Mosè, mio servo, è morto. Alzati dunque, attraversa questo Giordano»… Attraversa questo Giordano… non battere in ritirata… Attraversa il Giordano… «Tu con tutto questo popolo, per entrare nel paese che io do ai figli d’Israele… Ogni luogo che la pianta del vostro piede calcherà, io ve lo do…». Giosuè e i figli d’Israele non dovevano scoraggiarsi o ritirarsi. Dio continua nei versetti 6 e 7 con le parole per noi oggi, a San Antonio: «Sii forte e coraggioso… Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai». Credenti avventisti del settimo giorno, abbiate coraggio nel Signore, chiedergli di aiutarci a mantenere la sua legge morale e a rendere la Parola di Dio centrale in tutto ciò che facciamo… non rimanete bloccati su un lato o sull’altro della strada… rimanete nel mezzo della volontà di Dio; attraversate il Giordano e non indietreggiate!

La Parola di Dio… che libro prezioso! La sua legge, le sue profezie, le sue istruzioni, il suo Vangelo… le sue lettere d’amore per noi. Potete contare sulla Parola di Dio!

Ho tre Bibbie con me e sono preziose. Due appartenevano a ministri consacrati del Vangelo, che sono morti in Gesù. Questa prima Bibbia era di mio nonno, N. C. Wilson, il primo N. C. della famiglia era un grande studioso della Parola. Mi scriveva lettere di incoraggiamento quando ero un giovane pastore. Ero molto affezionato a nonna e nonno Wilson, entrambi innamorati della Parola di Dio e dello Spirito di profezia. Questa seconda Bibbia era del mio caro papà, Neal C. Wilson, il secondo N. C. della famiglia. Papà mi ha insegnato a credere e a rispettare la Parola di Dio. Egli amava predicare la Parola, fonte inesauribile d’insegnamento da parte di Dio. Sia mia madre sia mio padre amavano la Bibbia e lo Spirito di profezia. Entrambi mi hanno trasmesso completa fiducia e amore per una lettura semplice della Parola di Dio e grande apprezzamento per lo Spirito di profezia. Non ho mai sentito una sola osservazione sprezzante da parte dei miei genitori sulla Bibbia o sullo Spirito di profezia… solo grande rispetto e accettazione. Chiedo di avere lo stesso amore e rispetto per questo libro e per lo Spirito di profezia. Se non leggete da un po’ uno dei due, prendere la Bibbia e leggetela, aprite La via migliore, La speranza dell’uomo, Sulle orme del gran medico, Il gran conflitto, Patriarchi e profeti, Testimonies (Le testimonianze) o qualsiasi altro libro dello Spirito di profezia e leggetelo. Vedrete Dio agire nel vostro cuore e nella vostra vita. Partecipate con gli avventisti di tutto il mondo, all’inizio di questo quinquennio, leggendo ogni giorno un capitolo della Bibbia e due pagine circa dei libri dello Spirito di profezia. Nei cinque anni appena trascorsi è stata una gioia leggere la Bibbia e in questo quinquennio sarà lo stesso. Naturalmente, se già seguite un vostro programma di lettura, continuate pure, ma cerchiamo di sperimentare la Parola di Dio e lo Spirito di profezia nella nostra vita quotidiana.

In quanto avventisti, accettiamo pienamente la Bibbia come Parola ispirata da Dio e sappiamo che lo Spirito di profezia è una luce minore, ispirata da quella stessa ispirazione divina che porta alla luce maggiore, la Bibbia. Nell’ultima Assemblea Mondiale a cui Ellen G. White partecipò, dopo aver pronunciato il suo messaggio lasciò il pulpito. Poi si fermò e tornò tenendo la grande Bibbia del pulpito tra le mani e proclamò: «Vi raccomando questo libro». Fratelli e sorelle, se vogliamo attraversare il Giordano, leggiamo sul serio la Parola di Dio e lasciamo che i suoi insegnamenti, tramite la guida dello Spirito Santo, ci cambino la vita. Davide ha affermato: «Ho conservato la tua parola nel mio cuore per non peccare contro di te» (Sl 119:11). Potete contare sulla Parola di Dio e sullo Spirito di profezia!

Ed ecco qui la mia Bibbia… ce l’ho da cinque anni, da quando ho perso un’altra Bibbia preziosa su un aereo. Ho comprato questa e l’ho subito amata, anche se l’ho smarrita ben due volte, ma in entrambi i casi il Signore l’ha fatta miracolosamente tornare a me. Essa è preziosa non solo perché è il libro su cui studio e predico, ma soprattutto perché è la Parola di Dio! La persona che ha recuperato questa Bibbia l’ultima volta che l’ho smarrita, mi ha dato un collegamento speciale per non perderla di nuovo… è «il guinzaglio della Bibbia di Ted!». Amici miei, posso perdere di nuovo questa Bibbia, ma non smarrirò la Parola del Signore perché non può mai essere persa! La Parola di Dio è sicura e fondamentale. È eterna e si può credere in questa Parola… così come la si legge!

Questo prezioso libro, la Bibbia, è vero e affidabile. Lo si può leggere nella lingua desiderata ed è vera!

Sì, Dio ha davvero creato recentemente questo mondo in sei giorni letterali e consecutivi, si è riposato il settimo giorno, il sabato, e ci chiede di fare lo stesso come segno della nostra eterna fedeltà a lui. Gli israeliti hanno attraversato miracolosamente il Mar Rosso! Dio ha dato loro la manna! I dieci comandamenti sono stati scritti dal dito di Dio! Il servizio del santuario mostra la salvezza e il ministero di Cristo sulla terra e in cielo! Gesù è venuto in fasce, ha vissuto una vita perfetta, è morto per noi, è risorto per noi, è salito in cielo e ritornerà nella medesima maniera! Cristo svolge ora un ministero in nostro favore come Sommo Sacerdote ed è entrato nel luogo santissimo nel 1844, per completare il giudizio investigativo! Gesù ritorna! La Parola di Dio è accurata e veritiera e la si può capire così come la si legge!

Il testo di Giosuè 1:8-9 afferma: «Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai. Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il Signore, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai».

Era il segnale di Dio agli israeliti per attraversare il Giordano e Giosuè comandò la preparazione per questa impresa. Si alzò presto la mattina e insieme con tutti i figli d’Israele si fermò sulla la riva del fiume (Gs 3:1). Era arrivato il momento di vedere di nuovo i grandi miracoli di Dio! «Quando vedrete l’arca del patto del Signore vostro Dio, portata dai sacerdoti levitici, partirete dal luogo dove siete accampati, e andrete dietro ad essa» (v. 3). Poi diede le seguenti istruzioni: «Santificatevi, perché domani il Signore farà meraviglie in mezzo a voi» (v. 5). Se ci umiliamo davanti al Signore e l’uno verso l’altro, se invochiamo Dio perché ci mandi la pioggia dell’ultima stagione, quella dello Spirito Santo, se permettiamo che la potenza santificatrice dello Spirito Santo ci renda sempre più simili a Cristo, allora vedremo «meraviglie» in mezzo a noi, man mano che il messaggio dell’avvento si spande a macchia d’olio!

Al versetto 9, Giosuè disse al popolo: «… ascoltate le parole del Signore vostro Dio». Dio assicurò di scacciare gli abitanti della terra promessa.

I prossimi sviluppi sono avvincenti! «Il popolo, partito dalle sue tende per oltrepassare il Giordano, aveva davanti a sé i sacerdoti che portavano l’arca del patto. Appena quelli che portavano l’arca giunsero al Giordano e tuffarono i piedi nell’acqua della riva (il Giordano straripa dappertutto durante tutto il tempo della mietitura), le acque che scendevano dalla parte superiore si fermarono e si elevarono in un mucchio a una grandissima distanza…» (Gs 3:14-16).

Era primavera e il livello dell’acqua era molto alto. Patriarchi e profeti così racconta: «Le schiere d’Israele smontarono le tende e scesero sino alla riva del Giordano. Tutti sapevano che senza l’aiuto di Dio non avrebbero potuto sperare di attraversare il fiume. In quel momento dell’anno – era primavera – a causa dell’acqua di fusione proveniente dalle nevi, il livello del Giordano si era talmente alzato da superare gli argini e da renderne difficile il passaggio lungo i guadi, ma Dio voleva che gli israeliti attraversassero il fiume in maniera miracolosa» (p. 483, versione inglese).

Molte volte Dio ci conduce in situazioni difficili o impossibili in cui lo lodiamo quando vediamo come egli usa queste difficoltà per farci crescere. Fratelli e sorelle, attraversate il Giordano, non tornate indietro! Lodiamo Dio quando apre la strada davanti a noi? Per questo egli ci vuole ricordare i suoi interventi nella nostra vita e creare punti di riferimento per non dimenticare mai di «attraversare il Giordano e non indietreggiare».

Il versetto 17 rivela che i sacerdoti avevano portato l’arca in mezzo al Giordano ed erano rimasti lì fino a quando il popolo aveva attraversato il fiume. Prima che i sacerdoti andassero via, Giosuè chiamò un rappresentante di ciascuna delle dodici tribù perché prendesse una grande pietra dal letto del fiume. Con tutte le dodici pietre fu creato un monumento in ricordo dell’evento. Giosuè 4:6-7 dice: «Affinché questo sia un segno in mezzo a voi. In avvenire, i vostri figli vi domanderanno: “Che cosa significano per voi queste pietre?”. Allora voi risponderete loro: “Le acque del Giordano furono tagliate davanti all’arca del patto del Signore; quand’essa attraversò il Giordano… e queste pietre sono per i figli d’Israele un ricordo per sempre”».

C’è sempre stata la necessità di ricordare, di stabilire un segno che ci ricorderà costantemente qualcosa. Era questo lo scopo del monumento di pietra simbolo della traversata degli israeliti: doveva ricordare ciò che Dio aveva fatto. Ed è esattamente il motivo per cui Dio vuole che ci ricordiamo quanto accade qui a San Antonio: ciò che lo Spirito Santo sta realizzando nella nostra vita, che la nostra missione è di proclamare «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!”. Voi siete i «punti di riferimento”. Dio ha uno scopo speciale per ognuno di noi che formiamo la sua chiesa del rimanente: ricordare come ci ha guidato in passato. Nel libro Life Sketches leggiamo: «Quando rivedo la nostra storia passata, essendo andati avanti passo dopo passo fino alla nostra attuale posizione, posso dire: grazie a Dio! Quando vedo come il Signore ha operato, il mio cuore è pieno di stupore e di fiducia in Cristo nostra guida. Non abbiamo nulla da temere per il futuro, eccezion fatta se dimentichiamo il modo in cui il Signore ci ha condotti e il suo insegnamento nella nostra storia passata» (p. 196).

Quale privilegio abbiamo di testimoniare la potenza di Dio nel guidare il suo movimento dell’avvento e ciò che egli farà negli ultimi giorni della storia della terra! Certo, Dio non vuole solo che ricordiamo, ma che partecipiamo attivamente alla vera missione della sua chiesa, la ragione per cui io e voi siamo membri di questa preziosa chiesa avventista del settimo giorno. Invito tutti i membri delle chiese locali in tutto il mondo a partecipare attivamente al risveglio e alla riforma: tu, la tua famiglia, la tua chiesa, la tua comunità! Membri laici, vi sfido a essere coinvolti nella missione quotidiana della chiesa molto di più di quanto abbiate fatto prima. Contiamo su di voi! Dio conta su di voi! Voi siete i «punti di riferimento», le testimonianze in movimento e i memoriali della verità di Dio. Siate coinvolti al massimo nell’evangelizzazione e nella missione, trovate il tempo per leggere e pregare per il progetto strategico mondiale avventista «Reach the World». È il vostro e nostro progetto; è il progetto di Dio. L’evangelizzazione è la linfa vitale della chiesa. Tutti noi dobbiamo essere coinvolti in essa, sia tramite la testimonianza personale e i piccoli gruppi, sia con l’evangelizzazione pubblica nelle sue varie forme. Ogni volta che tengo una serie di conferenze evangelistiche, come è avvenuto a maggio ad Harare, in Zimbabwe, ricevo un carica di energia spirituale e sono più radicato nella meravigliosa comprensione biblica che Dio ci ha dato in quanto avventisti del settimo giorno. Sono entusiasta del logico, solido e prezioso messaggio di Dio sull’avvento. Mi rivolgo a tutti i nostri amministratori, pastori e laici del mondo, siate coinvolti nell’evangelizzazione personale e soprattutto pubblica, anche se qualcuno pensa che non funzionerà là dove vive. Adattate i metodi, ma testimoniate. Ogni impegno, guidato da Dio, per raggiungere i cuori delle persone, porterà frutto. L’evangelizzazione non è morta! È più viva che mai! Dio è in essa poiché è il suo progetto e la benedirà!

In questo siamo insieme sotto la mano onnipotente di Dio: dirigenti e membri di chiesa che lavorano di pari passo nella missione di testimoniare. Guardiamolo operare mentre impariamo ad appoggiarci completamente sulla sua potenza. Testimonies for the Church, volume 9, pagina 117, dice: «L’opera di Dio su questa terra non potrà mai finire fino a quando gli uomini e le donne che sono nella nostra chiesa non si compatteranno nel lavoro e uniranno il loro impegno con quello dei pastori e dei dirigenti della chiesa». Dio vuole che ci uniamo nella più grande missione di testimonianza che il mondo abbia mai visto. La pioggia dell’ultima stagione, dello Spirito Santo, cadrà e l’opera sarà terminata.

Membri di chiesa, lasciate che lo Spirito Santo rivoluzioni il vostro pensiero. Prendete la missione evangelistica nelle vostre mani quotidianamente, lavorando a stretto contatto con i dirigenti e i pastori. Partecipate in maniera totale. Non siate solo coinvolti nei meccanismi della chiesa. Sì, è necessario essere impegnati nel funzionamento interno della chiesa per farlo andare avanti, ma ancora di più, abbiamo bisogno di valorizzare in maniera totale i laici nel portare il peso dell’evangelizzazione e della missione insieme con i pastori e gli operai della chiesa. Raccontate agli altri la vostra relazione con Cristo! È ora di tornare a casa! «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!». Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Giovani della chiesa avventista del settimo giorno, questa è la vostra chiesa. Questo è il vostro movimento dell’avvento. Questa è la vostra missione. Cristo è il vostro Maestro. Approfittate di ogni opportunità per servire gli altri nel nome di Gesù! Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Pastori, operatori sanitari e insegnanti, svolgete un lavoro meraviglioso per il Signore. Siate forti nella Parola di Dio. Rimanete radicati nei pilastri del movimento avventista di Dio. Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Mariti, mogli e famiglie, non consentite a nulla di insinuarsi nelle vostre case per distrarvi dai progetti di Dio per voi e per i vostri figli. Eliminate i programmi televisivi, i social media, la musica, i libri e altre influenze che vi distraggono da Gesù e dalla sua verità biblica. Raccogliete il comando di Dio: «Attraversate il Giordano, non indietreggiate!».

Faccio appello a tutti noi nella chiesa di mettere da parte le differenze di opinione e di umiliarci davanti a Dio. Questo è il momento di essere uniti sotto Cristo, nostra giustizia.

Nel libro Counsels to Ministers, alla pagina 145, leggiamo: «Con simpatia e fiducia gli operai di Dio devono essere uniti tra loro. Colui che dice o fa qualcosa che tende a separare i membri della chiesa di Cristo si oppone all’obiettivo del Signore. Le dispute, il dissenso nella chiesa, alimentare il sospetto e l’incredulità disonorano Cristo”. Dio ha parlato per mezzo di Ellen G. White rivolgendo una supplica a ciascuno di noi in Testimonies, vol. 9, a pagina 219: «Prego che egli renda mite e sottomesso ogni cuore… che non ci sia nessuna auto-esaltazione. Se gli operai si umilieranno davanti a Dio, saranno benedetti».

Uniti sotto la sua direzione, Dio porterà i suoi figli al Giordano in tanti modi da ogni parte del mondo, man mano che il cielo tocca la loro vita e coloro con i quali vengono in contatto. Penso a Tihomir Min, un giovane bulgaro-vietnamita che ho incontrato l’anno scorso ad Hanoi, il quale ha condiviso la sua testimonianza personale e il viaggio che continua a percorrere verso la verità di Dio. Tihomir si poneva domande suo Dio e sulle sue radici durante la sua infanzia in Bulgaria, vissuta in una famiglia con madre bulgara e padre vietnamita. Quando aveva circa dieci anni, i suoi genitori divorziarono. Tihomir affrontò vari problemi nella sua ricerca di Dio, fu anche attaccato dagli spiriti maligni, mentre cercava di trovare la pace. Pregò: se Dio esiste veramente, per favore mi aiuti. All’improvviso, cominciò a provare sollievo e incoraggiamento. Poi trovò un sito web cristiano che gli offrì incoraggiamento, alcuni CD e il libro… Il gran conflitto. Scoprì che l’amministratore del sito era un avventista. La lettura de Il gran conflitto portò Tihomir a leggere la Bibbia che lo entusiasmò moltissimo e gli cambiò la vita. Un giorno affermò: «La mia vita è cambiata quando ho aperto gli occhi su Dio». Tihomir si sentì in dovere di recarsi in Vietnam. Lì trovò parte della sua famiglia, ma scoprì una famiglia molto più grande… la famiglia di Dio. In Vietnam, il giovane affrontò alcune prove difficili e cercò una chiesa avventista del settimo giorno, ma non possediamo edifici lì e c’è solo un pugno di credenti in quella grande città. La Divisione Asia del Sud-Pacifico, L’Unione Asia Sud-Est, la Missione del Vietnam, la Conferenza Generale e altri progettano di stabilire l’opera di Dio in maniera più solida in quella grande capitale. Se c’è qualcuno che vuole dare un mano in qualche modo, può contattare la Divisione Asia del Sud-Pacifico o il nostro ufficio.

Tihomir ha cercato su internet per trovare la chiesa avventista del settimo giorno di Hanoi. Ha finalmente trovato informazioni e, non sapendo che cosa credevamo veramente, ha voluto scoprirlo. Ha iniziato a frequentare il nostro piccolo gruppo il sabato, formato principalmente da operatori di ADRA Vietnam. Ha continuato a partecipare agli incontri perché ha trovato tante persone felici che lo incoraggiavano. Alla fine, ha acquisito maggiore familiarità con Cristo e le nostre convinzioni bibliche. È felicissimo di aver trovato finalmente la pace. Tihomir è stato battezzato ed è diventato membro della piccola chiesa avventista di Hanoi. Ha ancora diversi problemi personali e difficoltà nel suo cammino cristiano, ma testimonia a tante persone in alti livelli della società e impara di più sul come camminare con Dio. Nonostante i problemi che deve ancora affrontare, trovare Dio è per lui la cosa migliore che gli sia mai capitata nella vita. Pregate per Tihomir nel suo cammino giornaliero con il Signore che lo conduce verso il passaggio del Giordano e la terra promessa.

Penso a Dolores Slikkers, membro di chiesa amorevole e generosa, che, insieme con il marito, Leon, ha aiutato tanti studenti a trovare il vero significato della vita e a lodare Dio nelle loro professioni. Lo scorso marzo, in occasione comitato direttivo della Andrews University, c’era una sedia vuota davanti alla targa dedicata a Dolores e un mazzo di fiori messi lì da Niels-Erik Andreasen, rettore della Andrews University, in segno di rispetto e di speranza. Sapete, Dolores è morta lo scorso dicembre in un incidente d’auto, ma attende l’arrivo del suo Re che la porterà oltre il Giordano, verso la terra promessa, insieme alle centinaia di studenti che ha aiutato.

Penso a Ricky, un giovane sordomuto da Riveralta, in Bolivia, le cui preghiere sono state ascoltate dopo che aveva iniziato a studiare la Bibbia per conto suo. Secondo Winston Sarzuri, direttore dei Ministeri Personali e dell’Evangelizzazione nella Missione Bolivia dell’Est, e Robert Costa, segretario associato dell’Associazione pastorale presso la Conferenza Generale, Ricky è venuto in contatto con la chiesa e i suoi insegnamenti biblici attraverso internet. Nella scuola pubblica, dove Ricky studiava, c’erano molti altri giovani studenti sordi. Tra gli studenti senza disabilità, c’era una ragazza avventista che chiedeva a Dio un modo per condividere con i suoi compagni di classe l’amore di Gesù, il suo potere salvifico e la gioiosa speranza che offre. Quando la giovane si è resa conto che Ricky era veramente interessato a studiare la Bibbia, si è impegnata e a tempo di record ha imparato la lingua dei segni per testimoniare Cristo. La ragazza ha condiviso Gesù con Ricky e lui ha accettato Cristo e tutte le nostre dottrine fondamentali. È diventato un discepolo impegnato e ha insegnato la Bibbia e il messaggio avventista ad altri otto studenti sordi. Lo scorso aprile, tutti gli studenti sordi di quella scuola hanno partecipato a una campagna evangelistica in Bolivia guidata da John Bradshaw di «It Is Written». La dirigente dell’amministrazione locale che era responsabile dei sordi ha partecipato alle riunioni per tradurre nella lingua segni ed è stata colpita dal fatto che la nostra chiesa era interessata ai sordi. Ora lei è interessata a ciò che crede la chiesa avventista! Lei e suo marito, che è sordo, sono in contatto con i nostri pastori locali per avere materiale avventista per i sordi. Siamo sempre interessati ai gruppi che hanno bisogni speciali. Dedicate del tempo a coloro che vivono in situazioni particolari e con i quali è possibile condividere Cristo e il prezioso messaggio dell’avvento. Come risultato, si pensa di formare una nuova chiesa con molti membri sordomuti a Santa Cruz, la città più grande della Bolivia. Lo scorso aprile, Ricky è stato battezzato. È uscito dall’acqua facendo gesti di gioia nella lingua dei segni e raccontando al mondo quanto fosse felice di dare la sua vita a Gesù.

Amici membri di chiesa, qui in questo stadio e che ci seguite da tutto il mondo, non scoraggiatevi mentre camminate verso il Giordano per attraversarlo. Ci stiamo avvicinando a casa! Ci siamo quasi! Non siate distratti o sgomenti. Andate avanti con totale fiducia nel Creatore, Redentore, Agnello e Sommo Sacerdote che ci dice: «Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno» (Eb 4:16) . Quel momento opportuno può essere su di voi ora e certamente arriverà nel prossimo futuro, secondo la profezia biblica quando la nostra unica speranza e salvezza sarà nel appoggiarci completamente su Cristo, la Roccia. Egli è ciò che ci serve in questo momento, nella nostra opera di proclamazione al mondo del messaggio dei tre angeli affidatoci dal cielo.

Gesù, con la sua grazia, la sua forza, il suo amore incomparabile e la sua giustizia, è il cuore del messaggio dei tre angeli ed è l’unica risposta per attraversare il Giordano. Affermiamo le promesse confortanti e incoraggianti del Salmo 37:5-7, «Riponi la tua sorte nel Signore; confida in lui, ed egli agirà. Egli farà risplendere la tua giustizia come la luce, e il tuo diritto come il sole di mezzogiorno. Sta’ in silenzio davanti al Signore, e aspettalo…».

Dio vi chiama oggi per unirvi nella proclamazione finale della salvezza di Cristo, la sua buona notizia e il sua prossimo ritorno!

Crediamo nella Parola di Dio, nei libri profetici di Daniele e Apocalisse, nello Spirito di profezia. Gesù ritorna! Che bel giorno sarà! Attraversiamo il Giordano, non ritiriamoci nell’incredulità e nel cinismo.

Siamo salvati attraverso la potenza giustificatrice e santificante di Gesù Cristo e di lui soltanto, salvati tramite la sua giustizia. Il servizio del santuario di Dio indica Cristo e la sua giustizia, e dovrebbe essere studiato attentamente e condiviso. Scavate a fondo nella comprensione del nostro Salvatore, Gesù Cristo. State lontani dalla superficialità e dal suggerimento di dire solo «Gesù» e ignorare le verità dottrinali di Cristo. Fratelli e sorelle, le nostre credenze fondamentali e dottrine bibliche hanno tutte Cristo al centro. Quale privilegio abbiamo di condividere questo messaggio profetico e umilmente chiedere a Dio risveglio e riforma grazie alla potenza dello Spirito Santo. Attraversate il Giordano, non ritiratevi nel legalismo, nel misticismo, nella superficialità o nell’emotività insensata.

Il messaggio dei tre angeli deve essere proclamato con la potenza dello Spirito Santo da ciascuno di noi. Vivete la verità attraverso la presenza dello Spirito Santo e lo studio diligente della Bibbia e dello Spirito di profezia. Attraversate il Giordano, non ritiratevi verso idee teologiche contemporanee, mondane o non bibliche, o avendo scarsa attenzione nel vivere il cristianesimo pratico!

Accettate e promuovete il messaggio completo di Dio sulla salute che può essere per noi una benedizione fisica, mentale, sociale e spirituale. Utilizzare il ministero della salute, braccio destro del nostro messaggio, per raggiungere le persone nel progetto «Missione per le città» ma anche nelle zone rurali. È emozionante vedere come le persone accettano con impegno quanto diciamo sulla salute e permettono a Dio di controllare le loro vite e i loro stili di vita. Attraversate il Giordano, non vi ritirate nello scetticismo, nell’alta critica, nel fanatismo o nel formalismo!

Uno di questi giorni, molto presto, alzeremo lo sguardo e vedremo una piccola nube scura della misura di mezza mano, che diventerà sempre più grande e luminosa. In questo evento culminante, tutto il cielo si riverserà con i milioni di angeli che compongono quella meravigliosa nuvola e che ha un brillante arcobaleno sopra e dei fulmini sotto. Proprio nel bel mezzo di quella incredibile nuvola ci sarà colui che abbiamo atteso, il nostro Salvatore e Signore, Gesù Cristo, che arriva come il Re dei re e Signore dei signori. Guarderemo in alto e diremo: «Questo è il Dio che abbiamo aspettato”. E Cristo guarderà giù e dirà: «Ben fatto, servi buoni e fedeli, entrate nella gioia del vostro Signore». Finalmente saremo con lui e riceveremo il premio dei giusti che si sono affidati completamente a Gesù. Metaforicamente, attraverseremo il Giordano per iniziare il viaggio finale nello spazio ed entrare nella terra promessa in cielo. Saremo con lui in un ambiente perfetto e non ci separeremo mai più, a compimento delle sue promesse spiegate in Apocalisse 22, l’ultimo capitolo della Bibbia. Nei versetti 3-7 leggiamo che «non ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e dell’Agnello; i suoi servi lo serviranno, vedranno la sua faccia e porteranno il suo nome scritto sulla fronte. Non ci sarà più notte; non avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Poi mi disse: “Queste parole sono fedeli e veritiere; e il Signore, il Dio degli spiriti dei profeti, ha mandato il suo angelo per mostrare ai suoi servi ciò che deve accadere tra poco”. “Ecco, sto per venire. Beato chi custodisce le parole della profezia di questo libro”».

Queste sono le promesse di Dio per te, per me e per questa chiesa del rimanente, il suo movimento avventista. Quella meravigliosa terra promessa rivelata in Apocalisse è dove andremo quando ci innalzeremo per incontrarlo nell’aria. Attraverseremo il Giordano e andremo in cielo per stare con lui per sempre. Che bel giorno sarà! Per la grazia e giustizia di Gesù Cristo, voglio essere lì, in quel giorno!

Se questo è il vostro desiderio, mentre vi presentate umilmente a Cristo e condividete il suo amore e i messaggi profetici con il mondo, volete unirvi a me alzandovi ora?

Affidiamoci nelle mani di Gesù, nostro Capitano onnipotente; egli ci guiderà attraverso il Giordano nella terra promessa! Raggiungiamo il mondo con la straordinaria buona novella della vittoria finale attraverso il sangue e la grazia del nostro Creatore, Redentore, Sommo Sacerdote, Re che viene e migliore amico, Gesù Cristo! «Sorgi! Risplendi! Gesù ritorna!».

(Conclusione: si prega due a due; T. N. C. Wilson chiude con poche parole di preghiera e presenta Stephanie Alba che canta il Padre nostro; T. N. C. Wilson poi invita tutti a sedersi perché sarà presentato il coro che canta «We Have this Hope» e quindi tutti sono invitati ad alzarsi e a cantare)

Alamodome stadium      (c) Josef Kissinger)

Condividi