“Un manifesto sottoscritto da don Luigi Ciotti e da un gruppo di sacerdoti di Libera chiama in causa la Chiesa Cattolica italiana sui temi della lotta al fenomeno mafioso e alle sue infiltrazioni. A piu’ di un anno dallo shock del funerale dei Casamonica e dopo la sequenza di “inchini” che hanno turbato le processioni in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, viene proposto ai vescovi e a tutti i parroci di sottoscrivere una “carta di responsabilita’ e impegno” nella quale sono elencati 23 punti di mobilitazione attiva.

Si chiede di “non tacere dinanzi alle ingiustizie e ad ogni tipo di illegalita’”, di vigilare perche’ i riti sacri “non si trasformino in esaltazione di personaggi potenti e boss mafiosi e in mortificazione di poveri ed ultimi”, di sostenere le vittime innocenti nella loro “richiesta di giustizia e di verita’” e di “accompagnare il cammino di coloro che intendono pentirsi”. E poi di “contrastare ogni forma di corruzione” e denunciare connivenze “anche istituzionali” che agevolano gli affari delle ecomafie.

Il testo e’ stato redatto al termine di un incontro organizzato da don Ciotti nel monastero di San Magno a Fondi (Latina) e segna le coordinate dell’impegno di Libera attorno al quale i preti in prima linea chiedono il coinvolgimento di tutti i cattolici” (da Repubblica del 9 settembre 2016).

Abbiamo chiesto un commento a don Andrea Bigalli, referente per la Toscana di “Libera”, rete di associazioni contro la mafia.

Don Ciotti con papa Francesco

Condividi

Articoli recenti