Stefano Paris
Siamo sicuri che i nostri figli non giochino d’azzardo? Oggi è sempre più semplice avvicinarsi al mondo dell’azzardo soprattutto da quando esiste la versione online. La massiccia presenza dei giovanissimi in rete facilita il contatto con un mondo dal quale dovrebbero essere protetti. Esistono delle limitazioni o dei controlli per assicurarsi che chi gioca abbia raggiunto la maggiore età? Sì esistono, ma sono facilmente bypassabili con l’aiuto di una amico più grande per l’inserimento del codice fiscale quando è richiesto, oppure basta mettere una spunta sul riquadro «sono maggiorenne» e il gioco è fatto!

Tutto questo dovrebbe metterci in allarme, ma se non bastasse possiamo aggiungere una pericolosa prassi adottata da quasi tutti i siti di scommesse o videoslot: il bonus di ingresso! E già magari dopo aver letto le prime righe viene da pensare: «Con quali soldi gioca mio figlio se non glieli do io?». Ecco la risposta: ci pensa il gestore a fornirgli le fiches per vivere un’esperienza che difficilmente scorderà.

Questo bonus di accesso può essere considerato alla pari di una trappola o di un’esca: una volta che il ragazzo ha provato l’ebbrezza del rischio (magari vincendo anche qualche mano), diventa un potenziale giocatore d’azzardo in erba, che non appena avrà l’età o i soldi per rigiocare probabilmente lo farà. Tutto ciò dovrebbe spingerci non solo a riflettere, ma anche a prendere provvedimenti in merito! La famiglia deve essere il primo punto di riferimento per i giovanissimi. È proprio da qui che deve partire il primo forte «No» a qualsiasi forma di gioco d’azzardo.

Questo Natale scegli uno dei doni solidali «Non ti Azzardare!». Decidi di schierarti insieme alla tua famiglia contro il gioco d’azzardo. Per maggiori informazioni visita il sito: nontiazzardare.ottopermilleavventisti.it/

 

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