HopeMedia Italia – Il coordinamento Adra (Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso) di Bologna, in collaborazione con la rete territoriale, partecipa al “Piano Freddo” del Comune per offrire assistenza ai senzatetto durante il periodo invernale.

Il progetto dell’amministrazione bolognese “consiste nell’organizzazione di strutture con dei posti letto che garantiscono l’accoglienza notturna, negli orari che vanno dalle 19 alle 6 del mattino” spiega Licia Minò, referente di Adra Bologna “Parte il 1° dicembre e finisce il 31 marzo, cioè quelli che vengono considerati i periodi più freddi dell’anno… questi posti letto aggiuntivi vengono sommati a quelli dei dormitori pubblici già esistenti”.

Da alcuni anni l’agenzia umanitaria avventista della città si impegna a offrire un po' di sollievo alle persone che non hanno una casa. “Abbiamo iniziato circa cinque anni fa” prosegue Minò “Questo progetto nasce dal desiderio dei volontari di fare qualcosa per i senzatetto che vedevamo per strada. Abbiamo cominciato in maniera sporadica, uscendo qualche sera e portando qualcosa di caldo. Presto ci siamo resi conto che non c’erano poi così tante persone per la strada perché il Comune di Bologna organizza un piano nei mesi più freddi dell’anno”.

Dopo aver ricevuto informazioni sull’iniziativa e aver affiancato i volontari della Caritas per acquisire le competenze, il coordinamento di Adra Bologna ha iniziato a offrire il suo contributo in autonomia. 
“Quando veniamo convocati dagli assistenti sociali” spiega ancora Minò “ogni gruppo di volontari stabilisce un giorno in cui è disponibile per portare gli aiuti. Noi abbiamo stabilito il martedì come nostra giornata. Ogni martedì prepariamo un pasto caldo nella cucina della nostra comunità e portiamo anche dei prodotti per la colazione, perché queste persone al mattino devono lasciare la struttura”.

La pandemia impedisce la possibilità di socializzare anche in questo contesto, rileva la referente di Adra Bologna: “Quello che ci piaceva molto nel periodo pre-Covid era poter stare con le persone, condividere anche il pasto con loro e riuscire a dialogare. Questo è venuto a mancare e quindi ci siamo organizzati secondo le direttive dei vari Dpcm, preparando il cibo in porzioni singole, con tutte le precauzioni, e consegnando i pasti agli operatori all’esterno delle strutture”.

Sono 30 le persone accolte nella struttura di accoglienza notturna visitata da Adra e 14 i volontari dell’agenzia umanitaria impegnati

 

[Foto e fonte: adraitalia.org]

 

 

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