L’intervista di oggi al pastore Luca Faedda prende spunto da un articolo apparso in prima pagina su “La Nazione” del 12 ottobre 2015. In questo articolo si parla di un’ applicazione per smartphone che permette a qualsiasi cittadino di occupare il proprio tempo facendo la guida turistica nella propria citta’.

Il problema che sorge con l’introduzione di questa App e’ che la persona che decide di proporsi come guida turistica si qualifica fuori dal percorso abilitativo convenzionale e si trova quindi a scavalcare l’autorizzazione del potere centrale. Ma un servizio piu’ economico e non burocratizzato e’ sempre sinonimo di minore professionalita’?

Per Luca Faedda, sulla scia del filone sociologico piu’ comune e condiviso, non spetta a noi stabilire se questo scavalcamento del potere e delle gerarchie sia buono o meno, e’ semplicemente il corso della storia che si fa strada. Questo stesso meccanismo e’ avvenuto nel campo della fotografia, del giornalismo, del trasporto pubblico, solo per citare alcuni casi. Stiamo passando un periodo di radicale modificazione della societa’ in cui occorre distinguere l’evoluzione inevitabile di certi processi, tutto sommato positivi, rispetto ai tentativi di manipolazione presenti anche nel web

Guida turistica

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