Tiziana Calà
– Dal 16 al 23 luglio, a Irsina (MT), si è svolto il campeggio Aisa dei Tizzoni del Campo Sud. È stata una bellissima esperienza, un’occasione per riflettere e divertirsi insieme, anche grazie alla cornice naturale del bosco di Verrutoli e alla premura della famiglia Pasqualicchio.

Sotto la direzione di Roberta Scelsi, supportata dallo staff animatori, numerose sono state le attività proposte ai ragazzi: giochi con il metodo esperenziale, giochi di svago, cucina trapper e visita al rettilario. La sera, i fuochi da campo erano animati e cercavano di coinvolgere sia i ragazzi sia gli animatori. Ricorderemo di sicuro il gioco notturno, un vero successone! Nella giornata di giovedì, approfittando di un’escursione e visita alla città di Irsina, le pattuglie hanno partecipato a un gioco a tappe, coinvolgendo anche gli abitanti del posto e divertendosi moltissimo. È seguita, grazie alla partecipazione della proloco locale, una breve visita delle fontane del paese e del centro storico.


I giochi pomeridiani si rifacevano sempre a una parola chiave del tema «È tempo di servire», proposto dalla nostra ospite spirituale, Stefania Tramutola. Tramite le brevi scenette che introducevano l’argomento giornaliero e le attività manuali che seguivano, Stefania ci ha guidato verso un percorso in cui eravamo, e siamo ancora, chiamati a servire con ciò che abbiamo, a servire in silenzio senza sbandierare i nostri successi, a servire con un cuore grande come quello dei bambini, a servire andando, a servire con la Bibbia e, infine, a servire seguendo il modello di Gesù. E a proposito di servizio, bisogna assolutamente considerare che dei 25 partecipanti, ben 23 non sono avventisti, ma partecipano alle attività dei club Aisa locali durante tutto l’anno. Un ottimo esempio di servizio e di evangelizzazione!

Una menzione particolare va fatta alla cucina che, confermando le bontà del sud, ci ha viziato e coccolato a ogni pasto. Il campo si è concluso domenica con una cerimonia di investitura a cui erano presenti anche tanti genitori. In quell’occasione, i ragazzi hanno ricevuto i distintivi per i quali avevano lavorato durante tutta la settimana; abbiamo avuto anche l’onore di sentire la promessa di una giovane esploratrice, seguita subito dopo da quella di un animatore che, accendendo la sua candela, si è impegnato a mettere a frutto i propri talenti e a formarsi nell’avventura scoutistica.

Dopo una settimana di campeggio, la stanchezza si fa sentire e qualche graffietto sulle gambe mi ricorda di essere stata a stretto contatto con la natura; eppure le risate e gli occhi attenti dei 25 partecipanti non se ne vanno ancora dalla mente. Lo zaino lo lascio già pronto per la prossima occasione anche perché, si sa, scout sempre pronti!

 

 

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