Martedì 7 luglio è stata presentata la nuova enciclica di Papa Benedetto XVI. Diversi vaticanisti la descrivono come un’analisi sociale ed economica sul nostro tempo e un richiamo etico sulle ingiustizie attuali e sulle prospettive per il futuro del globo. Altri teologi fanno anche qualche “distinguo”, come il prof. Fulvio Ferrario, ordinario di Teologia sistematica presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma. Come mai? L’apostolo Paolo, nella sua lettera agli Efesini (4:15), dice che “seguendo la verità nell’amore (N.d.R.”veritas in caritate”), cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo”. L’enciclica di Papa Ratzinger è titolata “Caritas in veritate”, cioè “amore nella verità”. In quale modo si rapportano questi due concetti (verità nell’amore e amore nella verità)? Cosa intende il Papa per “verità” in questa enciclica? Ci può essere un riferimento più teologico, più umano e sociale, o più ideologico? Alla fine dell’introduzione all’enciclica si legge: “La Chiesa non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati”. Alla luce delle dichiarazioni recentemente rilasciate da alcuni politici e sindacalisti, è davvero così? Mario Calvagno e Carmen Zammataro, redattori di RVS, intervistano il prof. Fulvio Ferrario.

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