Una manifestazione della chiesa avventista afferma i diritti delle donne e ricorda le vittime di femminicidio catanesi.
Anna Ciminello/Notizie Avventiste – Domenica 25 novembre, in varie aree del territorio di Catania, si è celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Polizia, questore, prefetto e associazioni di volontariato, con slogan e varie espressioni simboliche, hanno sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affinché nessun indizio che lasci presagire l’insorgere di comportamenti aggressivi rimanga nell’indifferenza.
La comunità avventista della città ha partecipato alla manifestazione con una esposizione lungo la scalinata del Giardino Bellini. Sono stati messi in mostra 13 pannelli con immagini di donne evangeliche che dal 1500 a oggi si sono distinte per il loro contributo all’affermazione dei diritti umani. Ogni profilo è accompagnato da un articolo della Dichiarazione universale dei diritti umani, di cui quest’anno ricorrono i 70 anni. La serie è a cura della Federazione donne evangeliche in Italia (Fdei) e presenta vari profili: dalla luterana Katharina Von Bora all’ugonotta Marie Durand, dall’anglicana Florence Nightingale all’avventista Ellen White, dalla valdese Lidia Poet alla metodista Rosa Parks, e altre ancora.
All’estremità della scalinata è stato collocato un gazebo per la distribuzione di palloncini ai bambini e coccarde arancioni agli adulti.
L’iniziativa si è svolta in sinergia con la locale emittente Radio Voce della Speranza che ha trasmesso i vari momenti dell’evento in diretta su Facebook. Sostanziale e considerevole è stata anche la collaborazione dei ragazzi del gruppo scout Aisa della chiesa avventista. Non è mancata la postazione riservata al “posto occupato”, per ricordare le donne vittime di violenza e femminicidio. Accanto è stato collocato un cartellone dove sono state apposte le foto di donne catanesi morte per mano della brutale violenza umana: Laura Russo, 12 anni, uccisa dal padre nell’agosto del 2014; Giordana Di Stefano, 20 anni, uccisa dall’ex compagno nell’ottobre del 2015, ha lasciato una figlia di 4 anni; Veronica Valenti, uccisa nel 2014 da un senegalese con la quale aveva intrattenuto una relazione che non voleva più continuare.
Un grido forte, anche se composto e deciso, si è levato da tutti gli organizzatori e le organizzatrici. “Il nostro non deve essere un urlo soffocato dalla paura, ma un eco risonante che ci incoraggia a combattere con tenacia e costanza, perché non si è mai soli a lottare”.