Alla prima serata del Festival di Sanremo 2022 il primo concorrente è stato Achille Lauro con gli Harlem Gospel Choir, che ha presentato un brano  provocatorio, con frequenti ammiccamenti sessuali e numerosi riferimenti religiosi. Ma ha un senso la provocazione fine a se stessa? E cosa dire della provocazione cristiana, quella croce che i cristiani non rappresentarono per oltre un secolo nell'iconografia religiosa proprio perchè troppo "provocatoria"? Achille Lauro ha inscenato anche una sorta di "battesimo", evidentemente per scandalizzare i telespettatori, ma si tratta di uno scandalo che fa pensare?  Per il pastore evangelico Peter Ciaccio,  nella sua dimensione narcisistica è comunque uno scandalo meno grave rispetto a episodi anche recenti di cui ci parla nel corso di questa intervista a cura di Claudio Coppini e Roberto Vacca.

Nella seconda parte del programma, la riflessione si sposta su tematiche ben più serie: a fronte dei venti di guerra che arrivano dall'Ucraina, sembra che non esista una parola originale "cristiana". Su questa questione – come su altre, per esempio la pandemia – la Chiesa sembra balbettare, per non scontentare nessuno. In realtà "la Storia ci mostra che durante le crisi esiste sempre una parola rilevante e originale di alcuni cristiani", ci dice il pastore Ciaccio, "ma la dimensione profetica raramente appartiene alle Chiese".

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