È tradizione consolidata nella comunità avventista cesenate quella di invitare il sindaco neoeletto per pregare per il suo incarico.

Lina Ferrara – Il nuovo primo cittadino di Cesena, Enzo Lattuca, ha accolto l’invito della chiesa avventista della città per una preghiera all’inizio del suo mandato. Sabato 29 giugno ha visitato la comunità. Lattuca è stato eletto sindaco al turno di ballottaggio del 9 giugno.

“Per la chiesa di Cesena è ormai una tradizione consolidata quella di invitare il sindaco neoeletto in chiesa per pregare per il suo incarico e la sua responsabilità” ha spiegato Giuseppe Cupertino, pastore della comunità avventista cesenate, a HopeMedia Italia “Quest’anno abbiamo pensato di estendere l’invito anche alla giunta e ai consiglieri di minoranza. Da qualche tempo la chiesa ospita anche un incontro della cittadinanza con i candidati sindaci per offrire la possibilità di un confronto diretto con chi si propone di governare la città”.

Il fatto che il neo sindaco abbia accettato di buongrado l’invito mostra il desiderio, da parte dell’amministrazione comunale, di mantenere continuità nei rapporti con la chiesa di via Gadda.

“La comunità di Cesena” ha aggiunto il past. Cupertino “per quanto piccola, da anni coltiva un rapporto significativo con il territorio attraverso le proprie iniziative: da Bibbia Festival, a Pranzassieme, alla Festa Solidale, al Marciapiede didattico, all’ospitalità di bambini mussulmani, di gruppi teatrali, delle assemblee di condominio. L’idea è quella di essere un riferimento per le persone del quartiere e, per estensione, della città”.

Il pastore ha tenuto una predicazione speciale in questa particolare occasione. “L’incontro di sabato è stato molto positivo” ha spiegato “gli invitati erano contenti, ma anche i membri di chiesa. Abbiamo avuto modo di rivisitare brevemente la nostra posizione giuridica rispetto all’autorità, ricordare il nostro impegno civile e sociale, evidenziando che tutto ciò deriva dalla centralità che la parola di Dio assume nella nostra vita quotidiana. Abbiamo rilevato che anche il riferimento alla vocazione e al servizio, come ministri di Dio, per i quali la Bibbia ci invita a pregare (come abbiamo puntualmente fatto) è stato motivo di apprezzamento e di commozione per gli intervenuti”.

È molto importante stabilire e coltivare solide relazioni con le autorità cittadine, per una chiesa che, se pur poco numerosa, vuole contribuire al bene della città. “Importante quanto lo sono i rapporti con tutti gli esseri umani” ha sottolineato il past. Cupertino.

Costruire ponti” ha aggiunto “trovare motivi per essere accoglienti, creare momenti per riflettere sulle motivazioni che devono trovarsi all’origine delle nostre azioni è la missione principale della chiesa. Anche quando questo comporta dei rischi e ci fa paura. Anzi, direi, è proprio quando corriamo dei rischi e agiamo a dispetto delle nostre paure che stiamo rendendo una vera testimonianza cristiana. Se non sono le persone di fede a muoversi con questa logica chi altro può farlo? Perciò è fondamentale che la presenza della chiesa, il riferimento ai valori ai quali si ispira, siano conosciuti dalle autorità, dato che sono preposte a prendere decisioni dalle quali dipendono la vita e la felicità delle persone”.

Alla domanda di HopeMedia Italia su quale contributo può dare la comunità avventista al territorio, il past. Cupertino ha risposto: “Il contributo della chiesa può essere cruciale, in particolare se siamo capaci di resistere alla tentazione di abbracciare la logica dell’autoreferenzialità. Non abbiamo invitato il sindaco e non abbiamo pregato per lui affinché quando andremo nel suo ufficio possiamo difendere con maggiore facilità i nostri interessi. Il nostro contributo sarà tanto più significativo quanto più sarà ispirato alle parole di Gesù in Matteo 7:12 che parafraso: ‘Fate agli altri ciò che vorreste fosse fatto a voi’”.

“Per questa ragione” ha concluso “abbiamo pensato di annunciare al sindaco che una delle nostre prime azioni nei confronti dell’amministrazione comunale consisterà nell’accompagnare gli esponenti della comunità mussulmana di Cesena presso le autorità comunali onde aiutarli a risolvere alcuni problemi che riguardano il loro locale di culto. Il nostro contributo è oggi quanto mai cruciale perché i nostri concittadini sono animati da sentimenti di paura che sfociano nella rabbia e la frustrazione. Questi sentimenti sono manipolati da coloro che aspirano a gestire il potere, per consolidare le proprie posizioni. Ma la parola di Dio e la storia sono lì a dimostrare che si tratta di un meccanismo fatale che è sfociato invariabilmente in tragedia. Ritengo sia il contributo più importante che ogni chiesa possa dare nel proprio territorio”.

Guarda l’evento di sabato 29 giugno.

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