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Delegati che votano. [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

Il Presidente invita i membri ad unirsi nella missione della chiesa.
ANN/AR/Notizie Avventiste – I delegati respingono una mozione che avrebbe permesso a ogni area geografica della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno mondiale di decidere indipendentemente circa la consacrazione delle donne al ministero pastorale sul proprio territorio.

Con un risultato di 1.381 voti contrari, 977 a favore e 5 astensioni, procedendo per scrutinio segreto, i delegati hanno concluso un processo quinquennale caratterizzato da un dibattito acceso e dai toni talvolta aspri. Il Presidente della Conferenza Generale Ted N.C. Wilson ha rivolto ai membri di chiesa l’appello di unirsi nella missione della chiesa a seguito del voto tenutosi alla Sessione 2015 della Conferenza Generale di San Antonio, in Texas.
“Questo è il momento di unirsi sotto la bandiera che porta i segni del sangue di Gesù Cristo e della Sua potenza, non la nostra,” ha dichiarato Wilson dopo lo spoglio dei voti sui tavoli posti nella parte anteriore dello stadio dell’Alamodome. “Questo è il momento di unirci nella nostra missione come chiesa del Cristo.”
Il Presidente ha ringraziato i delegati per il loro “atteggiamento scrupoloso e di preghiera adottato nel gestire la questione” per tutto l’arco delle sei ore di discussione.

Delegates lined up
Delegati in coda che chiedono di esprimersi. [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

È stato impiegato un sistema di scrutinio segreto, che secondo gli officer della Conferenza Generale, ha offerto un processo di votazione il più imparziale e sicuro possibile.
“Abbiamo cercato di essere trasparenti, onesti e ponderati, e di garantire la segretezza del voto al meglio delle nostre capacità,” ha affermato Nancy Lamoreaux, responsabile dei servizi di informazione per conto della Conferenza Generale e organizzatrice della logistica per il voto di mercoledì.
Le schede per il voto sono state stampate su carta speciale e tagliate a misura di mezzo foglio di carta da lettere, diviso a metà. Una metà conteneva la parola “Sì,” stampata in cinque lingue, e l’altra la parola “No,” nelle altrettante lingue. Le lingue in questione sono inglese, spagnolo, francese, tedesco e portoghese.
Il sistema di scrutinio segreto è stato preparato molto prima della sessione della Conferenza Generale come piano B, nel caso in cui il sistema di votazione elettronico non avesse funzionato, ha affermato il sottosegretario Myron Iseminger, il cui settore si occupa dei sistemi di votazione alle sessioni della CG. Il sistema di votazione elettronico, lanciato in apertura della sessione della CG, si è dimostrato difettoso e i delegati hanno deciso domenica di non utilizzarlo.
“Avevamo un piano B fin dall’inizio, nel caso in cui la votazione elettronica non avesse funzionato,” ha sottolineato Iseminger.

Delegates stopped thought the day for prayer
Delegati in preghiera pima del voto [Photo ©2015 Adventist Review / ANN. Photo by Dominik Zeh]

Wilson, che ha aperto la sessione mattutina rivolgendo un appello a tutti i membri di chiesa di attenersi al risultato del voto, ha ricordato sia in questa occasione che dopo il voto, che le decisioni prese alla sessione della Conferenza Generale costituiscono l’autorità massima nella Chiesa Avventista.
Il dibattito è durato tutto il giorno. Iniziato alle ore 9:30 e sospeso per due ore da una pausa pranzo a mezzogiorno, esso è stato interrotto circa una dozzina di volte per pregare. I partecipanti hanno pregato in silenzio, a due a due e in gruppi. Decine di partecipanti alla sessione hanno inondato le sale destinate particolarmente alla preghiera dall’Associazione pastorale e dal dipartimento dei Ministeri femminili della Conferenza Generale.
Sia Wilson che Michael L. Ryan, un Vicepresidente della Conferenza Generale prossimo alla pensione, che ha presieduto il dibattito di mercoledì, si sono rallegrati dello “spirito di armonia” che ha permeato i lavori.
Ryan ha fatto in moto che la riunione seguisse il dovuto decoro, riprendendo in più di un’occasione i partecipanti che hanno applaudito durante il dibattito. I delegati avevano in precedenza convenuto di astenersi dagli applausi nel tentativo di tenere le emozioni sotto controllo.

Ryan, che ha annunciato il risultato finale del voto, ha ammonito severamente un gruppo di partecipanti presenti all’Alamodome, che ha reagito con un fragoroso applauso all’annuncio del risultato.
“Non c’è nulla di trionfale in tutto ciò,” ha affermato. “Non ci sono vincitori e vinti.”
Erton Köhler, Presidente della Divisione Sud-Americana, ha fatto eco alle parole di Ryan, dicendo che questa non era una gara a sfondo politico.
“Non auspico una chiesa dove ci sono vincitori e vinti, ma una chiesa nella quale ogni membro possa percepire questa decisione come la decisione di Dio, facendola propria,” ha detto all’Adventist Review. “Che possiamo tutti avere l’umiltà di riconoscere che Dio può manifestare il Suo volere in un modo che differisce dalle nostre opinioni personali.”
Anche Jerry Page, direttore dell’Associazione pastorale, ha parlato di umiltà. “Se trascorriamo del tempo nella preghiera, nell’umile confessione, nel pentimento e nel servizio degli altri, possiamo fare passi in avanti, invece di girare a vuoto su noi stessi o retrocedere a causa dei conflitti,” ha affermato Page.
Lisa Beardsley-Hardy, direttrice del Dipartimento Educazione, ha detto di sperare che i delegati mostrino rispetto gli uni per gli altri.
“Auspico e mi auguro ci sia tolleranza nei confronti dei nostri fratelli e delle nostre sorelle che, in tutto il mondo, affrontano delle sfide nell’espletamento del proprio incarico in ministeri che differiscono dal nostro,” ha affermato la Beardsley-Hardy. “La tolleranza è una grazia che solo Dio può elargire, per evitare il rischio di mettere chiunque all’angolo o di abbandonare il corpo di Cristo se qualcosa ci offende.”

I voti espressi sono stati 2.363 su una mozione preparata dagli officer senior della Conferenza Generale e dai Presidenti delle Divisioni, approvata al Consiglio annuale del 2014, un incontro amministrativo dei leader della chiesa mondiale. La mozione recita quanto segue: “Dopo aver studiato la questione della consacrazione in preghiera e in base alla Bibbia e agli scritti di Ellen G. White, nonché i rapporti delle commissioni di studio, e; dopo aver considerato attentamente cosa sia meglio per la chiesa e per l’adempimento della sua missione, ritiene accettabile che il comitato esecutivo di una divisione possa adottare disposizioni per la consacrazione delle donne al ministero pastorale, laddove ciò si ritenga appropriato alla realtà territoriale? Sì o No.”

Un totale di 40 delegati — 20 a sostegno e 20 contrari alla mozione — hanno potuto esprimere la propria posizione sulla mozione davanti ai microfoni. Il dibattito è stato interrotto 35 volte da delegati che desideravano esprimere “mozioni d’ordine”, vale a dire obiezioni rispetto a come venivano svolte alcune procedure.
Ad un certo punto dei lavori pomeridiani, Ryan ha invitato Jan Paulsen, già Presidente della Conferenza Generale, a fare una dichiarazione.
Paulsen ha esortato i delegati a votare “sì,” dicendo che si trattava di una questione di fiducia. Ha detto che i membri di chiesa dovevano fidarsi del fatto che i loro omologhi in altre divisioni conoscevano meglio i bisogni delle proprie chiese locali.

Ryan ha altresì invitato Wilson a fare una dichiarazione. Wilson non ha raccomandato di votare “sì” o “no”, dicendo solo,  “Le mie opinioni sono ben note e ritengo siano fondate sulla Bibbia”.
I lavori di mercoledì sono cominciati con l’accordo dei delegati di concludere il dibattito sul voto alle ore 16:30, per procedere alla votazione vera e propria. Con l’avvicinarsi dell’orario prestabilito, diversi delegati hanno chiesto a Ryan di prolungare il tempo dedicato al dibattito, ma Ryan ha ritenuto la richiesta irregolare.

Il Segretario esecutivo della Conferenza Generale, G.T. Ng ha sottolineato durante il dibattito di mercoledì che la Conferenza Generale auspica l’obbedienza assoluta da parte di tutte le entità della chiesa.
“Siano un’unica chiesa,” ha detto Ng.

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