Inviati aiuti in denaro e kit per l’igiene.  Hanno anche collaborato con le realtà del territorio nella raccolta di prodotti vari.

Notizie Avventiste – Fin dall’inizio del conflitto in Ucraina, le comunità avventiste delle Marche si sono impegnate negli aiuti umanitari alla popolazione colpita. Non sono chiese “ricche”, ma quando si tratta di solidarietà nessuno si tira indietro. La comunità ucraina di Ancona ha stanziato fondi e collaborato con le associazioni del territorio per raccogliere vestiario e altri generi di prima necessità da inviare in Ucraina. Impegno umanitario anche a Jesi e Pesaro.

Ancona 
“La chiesa avventista ucraina di Ancona, oggi multietnica, vive momenti difficili per i familiari rimasti nel territorio del conflitto” afferma Gionatan Breci, pastore della comunità anconetana “Si è quindi mobilitata per poter aiutare in ogni modo”. 
Un primo intervento è stato quello di inviare donazioni in denaro. “La comunità è composta in maggioranza da assistenti agli anziani, che hanno poco tempo per dedicarsi ad altre attività” spiega il pastore “Così hanno potuto donare 3.997 euro attraverso i contatti diretti della chiesa avventista nei luoghi dell’Ucraina centrale e creato un fondo locale per le donazioni fatte da membri e conoscenti della comunità avventista anconetana”.

Comunque, non è mancato l’impegno pratico. “Le attività che la comunità ha messo in atto” prosegue Breci “sono state quelle di mettersi a disposizione delle diverse iniziative cittadine principalmente nell’aiutare l’associazione Cum (Comunità Ucraina Marche), che ha organizzato, in tutte le principali città marchigiane, la raccolta di vestiario, cibo, prodotti sanitari e medicinali donati dalla solidarietà di molti cittadini, oltre che la ricerca di magazzini per lo stoccaggio, furgoni e tir per il trasporto verso i confini ucraini”. 

Adra Jesi ha messo a disposizione il furgone, usato per le attività regolari, in modo da poter “trasferire i prodotti raccolti da Macerata e da Fabriano verso l’hub di Rimini, luogo dove partono i tir per l’Ucraina. Inoltre, è stata svolta una raccolta di generi alimentari presso i centri commerciali in rete con l’associazione Guardafuochi di Ancona”. 

 

Jesi
Il past. Breci parla anche delle iniziative solidali della chiesa avventista di Jesi. “In due soli sabati” riferisce “la comunità ha raccolto donazioni per oltre 7.500 euro e ha creato un fondo locale per poter continuare a offrire aiuto. Nella comunità jesina, le donne ucraine, con familiari e conoscenti che lavorano per la Chiesa avventista in diverse zone del loro Paese, hanno inviato questo denaro per diverse iniziative realizzate direttamente sul territorio sia per il trasporto di generi di prima necessità e medicinali, sia per l’evacuazione di persone dalle zone difficili, come Chernihiv, verso luoghi più sicuri, come la città di Bucovina, o di difficile raggiungimento”.

“Nel Comune jesino” conclude “è stata costituita una Rete istituzionale per il sostegno diretto e indiretto ai cittadini ucraini che sono già arrivati o verranno a Jesi”.

La Rete è composta da Comune di Jesi, Asp Ambito 9, Asur, Caritas, Croce Rossa, Adra, Uisp, Coordinamento di Associazioni di Volontariato e Cum (Comunità Ucraina delle Marche) a cui i cittadini potranno rivolgersi per donare beni di prima necessità, medicinali, prima accoglienza, alloggi in affitto, accoglienza minori. I dettagli sono sul sito: https://www.comune.jesi.an.it/articoli/Ucraina-aiuti-e-accoglienza/  

Pesaro 
La comunità avventista di Pesaro è frequentata da una trentina di persone di dodici nazionalità diverse. “Il gruppo ha sentito forte il desiderio di condividere la sua piccola goccia per essere vicino al mare di sofferenza che sta vivendo il popolo ucraino” dice Breci “Così ha messo in moto tutti, grandi e piccini”.

Clicca qui per guardare il video dell’iniziativa a Pesaro.

“Grazie a donazioni e offerte” prosegue il pastore “sono stati raccolti più di 1.000 euro per acquistare prodotti per l’igiene e confezionare dei kit per uomo, donna e bambino, contenenti spazzolini, fazzoletti, dentifrici, coperta termica, assorbenti, salviette, deodoranti, acqua ossigenata, cerotti, saponette, biberon, latte in polvere, biscotti per neonati… ma anche messaggi di speranza con testi biblici in lingua ucraina. Il tutto è stato consegnato ai volontari ucraini che partivano con un furgone da Rimini, insieme a un contributo in denaro per le spese di viaggio”. 

 

 

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