Il Comitato Esecutivo dell’Unione Italia delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno, riunito in seduta plenaria a Firenze il 5.12.2018 (voto n. 783), e il Comitato Direttivo di Adra Italia Onlus, riunito in seduta plenaria a Roma il 12.12.2018 (delibera n. 2/2018 punto n. 4d), hanno deliberato all’unanimità la seguente dichiarazione:

Di fronte al flusso crescente di migranti, la narrazione politica nei Paesi ospitanti sta diventando sempre più ostile agli stranieri e sempre più intollerante nei confronti della diversità culturale.

Vista la realtà italiana compromessa dal crescente sentimento di intolleranza e paura che si riversa su chi arriva da un altro Paese;

Visto il richiamo indiscutibile della parola di Dio alla responsabilità nei confronti

– dell’accoglienza dello straniero, affermata nei due testamenti e nelle parole di Gesù, “Ero forestiero e mi avete ospitato” (Matteo 25:43,49),

– del valore e della dignità di ogni bambino come persona e dono di Dio (Deuteronomio 7:13; Salmo 127:3),

– del ruolo dei credenti in quanto protettori e mentori riguardo la sicurezza spirituale e fisica dei bambini (1 Samuele 20:42; Esdra 8:21);

Considerato che, nel processo di crescita, la prima infanzia, l’infanzia e l’adolescenza sono fasi critiche per lo sviluppo della persona;

Considerato che i dati delle migrazioni dei minori non accompagnati sono in continua crescita1 e che continuiamo ad essere testimoni di migrazioni di popoli a motivo di conflitti armati, insicurezza, sconvolgimenti politici, cambiamenti climatici, povertà, migrazioni in cui i minori migranti e rifugiati sono i più vulnerabili poiché a rischio di abuso, tratta, negligenza, sfruttamento, violenza, discriminazione, detenzione, e altri pericoli in cui i diritti fondamentali dell’essere umano sono loro sottratti;

SIAMO CONVINTI che non possiamo permetterci di restare neutrali;

RIBADIAMO la dignità e il valore dei “Children on the Move” (minori migranti e rifugiati);

AFFERMIAMO che ogni discriminazione e criminalizzazione dei bambini ricondotta al loro status di migranti o rifugiati, è contraria alle nostre convinzioni fondamentali;

INVOCHIAMO la necessità di aumentare la consapevolezza verso la situazione di emergenza che coinvolge i “Children on the Move” e non solo, e di rafforzare la collaborazione trasversale all’interno della nostra chiesa a livello nazionale e locale, per informare, ispirare e formare;

AFFERMIAMO che l’amore di Cristo ci costringe (2 Corinzi 5:14) a cercare la giustizia nel sostenere i “Children on the Move”;

CI IMPEGNIAMO, nel nostro ruolo di credenti e discepoli, per la costruzione di chiese e famiglie che contribuiscano a un linguaggio e una cultura che promuovano pace, solidarietà, accoglienza e amore; pratichino l’accoglienza e l’integrazione; promuovano opportunità di formazione e di educazione civica per prevenire, individuare e affrontare casi di negligenza, violenza, discriminazione, esclusione nei confronti dei bambini e dei bambini migranti o rifugiati attraverso passi concreti tra cui:

1. Formarci e informarci su questa tematica e sui diritti dei minori e dei rifugiati in generale;
2. Offrire formazione e supporto all’insieme dei pastori su questa tematica specifica e sui diritti dei minori e dei rifugiati in generale;
3. Offrire istruzioni e supporto alle famiglie e alle chiese locali su questa tematica;
4. Sostenere gli sforzi educativi nei programmi rivolti a bambini, adolescenti e giovani, per contrastare fenomeni di violenza e marginalizzazione;
5. Pensare a progetti mirati per le chiese di migranti o rifugiati e quelle in cui sono presenti i “Children on the Move”.
6. Promuovere il progetto “Chiese come rifugio sicuro” (Icor) dove i minori possano trovare un senso di appartenenza e identità, coltivare speranza e una prospettiva sulla trascendenza che li aiuti a sviluppare resilienza;
7. Essere vigili e reattivi, nelle nostre comunità locali, verso quei comportamenti avversi generati da pratiche socioculturali discriminanti e verso ogni forma di negligenza o abuso.
8. Promuovere con una strategia specifica le giornate mondiali del rifugiato e del bambino a rischio.

Infine, pur riconoscendo l’importanza della laicità delle istituzioni pubbliche verso la difesa dei diritti delle minoranze,

RITENIAMO che il nostro ruolo di persone di fede ci richiami a sensibilizzare la nostra cultura e la nostra comunità alla tolleranza e alla pace tramite la predicazione, la comunicazione e l’informazione con articoli e newsletter, e ci obblighi ad essere vigili verso eventuali notizie false sui migranti di qualsiasi fascia di età, dando voce in particolare ai diritti dei minori migranti e rifugiati.

 

Nota

1 17 milioni di bambini sfollati alla fine del 2015, 17.337 minori in Italia nel 2017 (dati Save The Children).

 

 

 

 

 

 

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