I cambiamenti climatici sono ormai un grave problema, causato da noi umani con le attività industriali, l’inquinamento, i disboscamenti indiscriminati, gli allevamenti intensivi. Tutto ciò ha alterato l’intero ecosistema, contribuendo ad un innalzamento della temperatura che sembra inarrestabile.

Secondo gli scienziati, gli animali, a differenza dell’uomo, hanno dei comportamenti virtuosi che possono portare all’abbassamento del livello di CO2. Ciò avviene, per esempio, con gli gnu del Serengeti che contribuiscono, attraverso complessi equilibri, all’incremento della vegetazione nell’ambiente in cui vivono e quindi all’abbassamento dell’anidride carbonica. Anche le formiche, con il loro paziente lavoro di scavo sembrano accelerare l’assorbimento naturale della CO2 nei suoli di ben 335 volte rispetto agli habitat in cui questi insetti non sono presenti.

La Bibbia è chiara. Tutta la natura è in sofferenza a causa dell’uomo, e non soltanto da oggi: “Comunque, ciò che soffriamo adesso non è niente in confronto alla gloria, che Dio ci darà un giorno. Tutto l'universo sta aspettando pieno di speranza e con impazienza il momento in cui Dio rivelerà i suoi figli. Quel giorno, infatti, il creato sarà liberato dal peccato, dalla morte e dal decadimento, tutte cose che, suo malgrado, lo hanno condannato a non avere un senso, per colpa di chi ve lo ha trascinato. Quel giorno anch'esso parteciperà alla gloriosa liberazione dal peccato, di cui già godono i figli di Dio. Perché sappiamo che fino ad ora tutto il creato, in attesa di questo grande evento, soffre e geme, come una donna che partorisce. E non soltanto il creato, ma anche noi cristiani. Anche se abbiamo lo Spirito Santo dentro di noi, come anticipo della futura gloria, soffriamo in attesa di essere liberati dal dolore e dalla sofferenza. Anche noi aspettiamo ansiosamente quel giorno, in cui Dio ci darà tutti i nostri pieni diritti, fra cui il corpo nuovo che ci ha promesso, un corpo che non si ammalerà, né morirà mai più. Perché è vero che siamo salvati, ma per fede. E aver fede significa aspettare con fiducia ciò che ancora non si vede. Uno che vede già una cosa non ha bisogno di sperare. Quando, però, speriamo di ottenere qualcosa che ancora non vediamo, impariamo ad essere pazienti e fiduciosi” Romani 8:18-25.

Intervista di Mario Calvagno al pastore Daniele Benini.

 

 

 

Photo 1466170 © Juan manuel Garcia lopez | Dreamstime.com

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