L’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno (Uicca) porge un augurio al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e al nuovo Governo insediatosi.

Le sfide e le difficoltà che il nostro Paese affronta in questo particolare momento storico sono certamente formidabili.

Nel discorso programmatico che lei, presidente Draghi, ha tenuto al Senato della Repubblica molte di queste sfide sono state richiamate e fatte oggetto di una lucida analisi e di un impegno del suo Governo ad affrontarle con determinazione e coraggio.

Siamo oltremodo lieti che lei abbia ribadito la necessità di un’azione responsabile e coesa dell’intero parlamento, epicentro della politica di ogni democrazia, e abbia contemporaneamente precisato la collocazione geopolitica dell’Italia e il dialogo e la cooperazione convinta con l’Unione Europea e con altri attori internazionali.

Non possiamo che congratularci per aver ella tenuto a riaffermare senza ambiguità il compito della politica e l’esercizio quotidiano di un sano discernimento tra le innumerevoli istanze sociali, economiche, produttive che soltanto la politica può e deve operare, non surrogata dalle competenze tecniche ma da esse piuttosto illuminata ed equipaggiata.

Un passaggio importante che ci sentiamo di condividere, davvero senza residui, concerne la responsabilità verso l’ambiente, che nel linguaggio cristiano decliniamo come salvaguardia del creato e dunque anche della salute.

La chiesa avventista si distingue da sempre per la promozione di stili di vita rispettosi della persona, del corpo e del creato, denunciando molte nocive forme di dipendenza e di abusi che minano il benessere e l’equilibrio della creazione.

Naturalmente, nessun primitivismo, che d’altronde lei si è guardato bene dall’evocare, nessun ingenuo ritorno alla natura incontaminata o ingiustamente vessata dalla presenza umana: il rapporto tra cultura e natura rimane infatti inscindibilmente problematico e tendenzialmente conflittuale.

Abbiamo molto apprezzato anche il passaggio sulla parità di genere, un tema sul quale, come chiesa, sentiamo di dover ancora profondere un impegno maggiore e più esigente.

Il suo intervento, signor Presidente, ha avuto luogo il 17 febbraio, una data che segna una ricorrenza cara alla chiesa avventista e alle chiese evangeliche italiane in generale, ovvero: la concessione, nel lontano 1848, tramite le cosiddette Lettere patenti da parte di Re Carlo Alberto, dei diritti civili e politici alle minoranze religiose valdesi e in seguito ebraiche nel nostro Paese.

Avremmo gradito, in tutta sincerità, un richiamo, un accenno, non soltanto a Cavour e al Papa, riferimenti importanti, ma anche alle tante comunità religiose di minoranza che compongo sempre più la nostra società italiana e che in molti casi non godono ancora di alcuna significativa tutela legislativa e quasi di alcuna visibilità. Nonostante lo sforzo e l’attenzione da parte della Direzione centrale per i Diritti civili, la Cittadinanza e le Minoranze del Ministero dell’Interno, l’esercizio della libertà religiosa e di culto rimane spesso fortemente compresso per le minoranze prive di una intesa con lo Stato, in assenza, come lei sa bene, di una legge generale di libertà religiosa che superi la vecchia legge sui culti ammessi di epoca fascista (legge 24 giugno 1929/ n.1159), e integri finalmente il laborioso meccanismo delle intese istituito dall’art. 8 della Costituzione.

Confidiamo che il suo Governo possa, tra le tante difficili sfide che dovrà affrontare, cogliere anche l’opportunità di dedicare a questo tema una meditata riflessione, nella consapevolezza che l’impegno per un futuro promettente e prospero per le nostre società non potrà certo eludere il confronto serrato con il tema della salvaguardia e della valorizzazione del pluralismo religioso nel nostro Paese.

Con sincera, cordiale amicizia, e confermandole il sostegno delle nostre preghiere, le porgiamo l’augurio di un buon lavoro.

Past. Stefano Paris
presidente Uicca

 

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