Michele Abiusi – “Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore, perché il tuo nome è invocato su di me, Signore, Dio degli eserciti” (Geremia 15:16). Vi è gioia nello studio della Bibbia perché incontriamo il Signore e lo conosciamo sempre meglio. Questa è stata anche la mia esperienza.

Da ragazzino, insieme con mia sorella leggevamo tutta la Bibbia in un anno: tre capitoli al giorno e cinque il sabato. Quelle che consideravamo all’epoca “noiose” cronologie, si leggevano di corsa. In seguito, acquistai un quaderno con rubrica per scrivere gli appunti sulle tematiche incontrate man mano che leggevo. Poi, da studente universitario, confrontavo il mio testo biblico con altre versioni e traduzioni, perché la conoscenza della Scrittura aumentava e volevo comprendere sempre meglio, al punto da sentire la chiamata a studiare teologia e a prepararmi per diventare pastore. Ministero che ho svolto gioiosamente per circa 45 anni.

Possiamo avere molte copie e edizioni della Bibbia sui nostri scaffali, ma non ci procureranno neanche un briciolo di gioia se non studiamo la Scrittura diligentemente. “Dovremmo studiare la Parola di Dio personalmente… se volete conoscere personalmente il Salvatore e sentirne la voce. Le parole di Dio sono l’acqua vivente che estingue la vostra sete ardente; sono il pane vivente che viene dal cielo” – E. G. White, La via migliore, pp. 88, 89.

Lo studio delle Scritture è conditio sine qua non della vita cristiana, deve essere guidato dalla preghiera e da un’attenta riflessione. Mentre studiamo incontriamo il Signore ed entriamo in comunicazione con lui attraverso il suo Spirito che comunica con noi. Domandiamoci: “Cosa produce lo studio della Bibbia?”.

La più grande tragedia del mondo, in mezzo a mille problemi, è quella della fame spirituale. “Il mio popolo perisce per mancanza di conoscenza” (Osea 4:6).

Come non dovrebbe esistere la fame fisica nel mondo, dove i Paesi sviluppati hanno sovrabbondanza di cibo e finiscono per buttarlo anche a causa delle loro regole di mercato, così non dovrebbe esistere a livello spirituale. Gesù Cristo è pane per tutti. Come cristiani abbiamo la responsabilità di condividere il cibo con coloro che vivono nell’inedia spirituale. Noi credenti dobbiamo aprire la Bibbia e permettere ad altri di nutrirsene. La Parola di Dio va masticata e digerita (anche ruminata, se vogliamo!), in modo che trasformi veramente la nostra vita.

Sapete come finì l’esperienza degli ammutinati del Bounty? Solo un uomo sopravvisse, insieme a undici donne e ventitré bambini. Tra gli effetti dei marinai, Addams trovò una Bibbia e lì avvenne il miracolo: l’isola di Pitcairn, abitata da cannibali, divenne un’isola di cristiani avventisti, grazie all’invio di volantini da parte di James White e John Norton Loughbourough (pionieri della Chiesa avventista) nel 1876. Lo studio della Bibbia produce miracoli! Ogni conversione è un miracolo!

Il Signore, attraverso la sua Parola, vuole comunicarci gioia: “Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa” (Giovanni 15:11). La gioia che provava Gesù era quella di realizzare l’opera per cui era venuto sulla terra: “perché il Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto” (Luca 19:10).

Questa gioia può essere offuscata dall'ansia che nasce dal soffermarci sulle circostanze negative dalla vita. Le preoccupazioni terrene soffocano la parola di Dio. “La tua parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105). “La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l’impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali” (Colossesi 3:16).

Quando Cristo diviene parte della nostra esistenza, allora sperimentiamo la gioia di vivere e troviamo energie inesauribili per servire il prossimo, e per una conoscenza sempre più approfondita della Scrittura. I cristiani dovrebbero essere le persone più felici del mondo, perché trovano nella Bibbia fiducia e sicurezza. Nutriamocene con gioia, rallegriamoci nella salvezza offerta da Gesù, nostro Salvatore. 

 

 

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