Unione Franco-Belga_dichiarazione pastoreMaol – In questo mese, tutte le Divisioni della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno e le rispettive Unioni e Federazioni sono impegnate nei comitati di fine anno. Nel suo incontro, l’Unione franco-belga ha votato la seguente dichiarazione sulla consacrazione delle donne al ministero pastorale.

Dichiarazione del Comitato esecutivo dell’Unione franco-belga (UFB)
Considerati
i diversi livelli creati nell’organizzazione della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno dalle varie Assemblee Mondiali, che hanno dato luogo a molteplici commissioni teologiche per esaminare il principio della consacrazione (ordinazione) delle donne al ministero pastorale;

Considerato il lavoro della Commissione per la ricerca biblica della Divisione Intereuropea e il voto unanime del suo Comitato esecutivo (Madrid, novembre 2013) di raccomandare la consacrazione delle donne al ministero pastorale;

Considerato che il voto di San Antonio, di non dare l’opportunità alle 13 Divisioni amministrative della Chiesa cristiana avventista mondiale di «prendere posizione in favore della consacrazione delle donne al ministero pastorale», non si oppone al ministero pastorale delle donne né alla consacrazione delle donne nella chiesa locale (anzianato e diaconia);

Considerato il documento 172-15G della Conferenza Generale denominato «Appello e gratitudine della Conferenza Generale dopo il voto all’Assemblea 2015»;

Considerato che, nelle università e facoltà avventiste, gli studi di teologia sono sempre stati aperti alle donne per accedere agli stessi titoli accademici degli uomini (laurea, master, dottorato);

Considerati i numerosi appellativi delle donne a questa vocazione pastorale nella storia della denominazione (lettrice biblica, assistente pastorale, pastora, ecc.);

Considerato che il ministero femminile è una ricchezza della Chiesa nel corpo pastorale e che non può essere parte di una discriminazione razziale, etnica, sessuale, sociale e culturale (cfr. Working Policy, BA60 05);

VOTATO

  • di prendere atto del voto dell’Assemblea Mondiale di San Antonio che fa parte di un procedimento democratico di consultazione dei delegati in conformità con i regolamenti della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno,
  • di riconoscere che il risultato del voto non cambia la comprensione del ministero delle donne nella vita e nella missione della Chiesa, che le donne, così come gli uomini, possono essere consacrate anziano di chiesa per esercitare il ministero pastorale,
  • di riaffermare i ministeri che le donne hanno all’interno della Chiesa, nella sua crescita e nella sua teologia, mostrando loro la nostra gratitudine per la varietà dei loro talenti, le loro competenze, la loro sensibilità e complementarietà, vere benedizioni che arricchiscono il corpo di Cristo,
  • di incoraggiare le donne al ministero pastorale,
  • di incoraggiare tutte le chiese locali a consacrare all’anzianato e alla diaconia senza distinzione di genere,
  • di impegnarsi in un processo che permetterà un graduale cambiamento di mentalità all’interno delle diverse strutture amministrative ed ecclesiali, per arrivare alla consacrazione senza distinzione di genere,
  • di cercare l’unità della Chiesa nella sua diversità in relazione con la Conferenza Generale, la cui struttura si è dimostrata positiva per tutti i testimoni della storia del movimento avventista cui siamo legati.
  • di invitare l’UFB e le sue tre Federazioni di chiese:
    a nominare responsabili a tutti i livelli della Chiesa senza distinzione di genere, secondo i loro doni spirituali e le loro competenze,
    a continuare a incoraggiare le chiese a facilitare la consacrazione delle donne pastore all’anzianato, all’interno della comunità locale,
    a lavorare all’interno dell’attuale quadro amministrativo per trovare i modi che permettano a una donna che esercita il ministero pastorale di crescere e prosperare, nell’esercizio della sua vocazione, in condizioni identiche a quelle dei suoi colleghi maschi,
    a creare le condizioni necessarie per consentire alle donne pastore di ricevere lo stesso salario di un pastore consacrato, secondo le procedure di valutazione amministrativa in vigore,
    a evitare fraintendimenti circa il voto di San Antonio, esprimendo l’apprezzamento dell’Unione e delle sue Federazioni a tutte le donne impegnate nelle attività ecclesiali sia a livello di membro sia di donne che esercitano il ministero (pastorale) del Vangelo.

    Il Comitato dell’Unione franco-belga, mercoledì 11 novembre 2015

    (foto: sito UFB)
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