Il 14 novembre sono stati presentati presso il Ministero della Salute i dati raccolti da un importante progetto congiunto curato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Ospedale Galliera di Genova, che fa parte della rete ospedaliera che raccoglie i dati sulla violenza nell’ambito dell’Injury Database europeo (IDB). Il nome del progetto è “REVAMP (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum) – Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d’intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea”. Nello studio di follow-up di progetto, che seguiva donne vittime di violenza grave, a 3 mesi dalla dimissione ospedaliera il 67,5% delle donne adulte vittime di violenza domestica o sessuale era affetta da patologia mentale di stress da disordine post-traumatico. Prevalenza della malattia significativamente superiore, di oltre 5 volte, a quella di corrispondente gruppo di controllo di donne non vittime di violenza. Valore paragonabile a quello delle vittime dirette di grandi disastri, compresi attentati terroristici. In che modo una rete di servizi socio-assistenziali capillare può supportare queste donne e i figli? Come si presenta la situazione negli altri paesi europei?

Mario Calvagno, caporedattore, e Carmen Zammataro, redattrice di RVS Roma, intervistano il dott. Alessio Pitidis, primo ricercatore presso l’Istituto Superiore di Sanità e coordinatore per l’Italia della sorveglianza dell’Injury Database europeo.

Condividi

Articoli recenti