Maol – Il viaggio in Italia del past. Ted  Wilson, presidente della Chiesa cristiana avventista mondiale, ha incluso anche una tappa a Villa Aurora, a Firenze, dove era in corso il Convegno pastorale 2018 (10-13 giugno) incentrato sul tema «Comunicare il Vangelo oggi».

Accompagnato dalla moglie Nancy, Wilson si è rivolto ai tanti pastori provenienti da ogni parte della penisola, da Trieste a Catania, per porgere un messaggio di speranza e incoraggiamento ai ministri di culto ma anche a tutti i membri avventisti. «L’Italia ha una lunga e antica storia per la chiesa e il cristianesimo. Basti pensare a Paolo e al suo viaggio apostolico a Roma. La tradizione è molto forte e la realtà avventista rappresenta una piccola parte della società. Ma non vi scoraggiate» ha sottolineato con convinzione il pastore «lo Spirito e la potenza di Dio saranno riversati sui suoi figli negli ultimi tempi. Gesù è vicino e si avverte un forte senso di urgenza».

Il presidente Wilson ha citato poi uno dei suoi versetti preferiti che si trova nel libro di Gioele,: «Non temere, o terra del paese, gioisci, rallegrati, perché il Signore ha fatto cose grandi!» (2:21); alcune traduzioni, ha aggiunto Wilson, coniugano questo versetto al presente: «il Signore fa grandi cose». Una meravigliosa promessa che riguarderà in particolare il nostro Paese. «Credo che ci sarà un grande risveglio in Italia» ha affermato il past. Wilson con grande entusiasmo «ed è quello che Dio dice attraverso il suo Spirito di profezia e che si realizza attraverso la preghiera».

«Condividete la parola con amore, intessete relazioni. A chi dice che sono americano e non capisco le specificità dell’Italia» ha continuato Wilson «rispondo che noi serviamo un Dio onnipotente. Dio conosce le risposte. La forza di Dio si manifesta nella nostra debolezza». Non si tratta di una questione di numeri, ha aggiunto: «Non sottostimate anche la più piccola cosa che fate per gli altri alla gloria del Signore. Ogni singola anima che avvicinate a Cristo è fonte di felicità. Non importa quante».

Alla sfida della multiculturalità che viviamo nelle nostre chiese, il pastore ha tenuto a precisare che «un giorno nel regno dei cieli non ci saranno né italiani, né americani o francesi. Alleniamoci quindi già qui a vivere insieme, ogni individuo, da dovunque provenga, è importante ma non dimentichiamoci di raggiungere le persone del luogo. In Inghilterra per esempio stanno ragionando su come coinvolgere gli inglesi, lo stesso accade anche in Francia o in Germania. Il Signore ci aiuterà».

Ted Wilson ha raccontato alcuni episodi della sua vita pastorale che lo hanno portato ad affrontare sfide e difficoltà in giro per il mondo, come negli anni ’90 nella Russia riemersa dal crollo dell’Unione sovietica. Il Signore si è sempre rivelato rispondendo soprattutto nei momenti di difficoltà e incertezza. Al suo secondo mandato, Wilson ha compiuto numerosi viaggi di evangelizzazione e visite alle comunità avventiste. Da ultimo, la sua esperienza in Giappone; un Paese, ha spiegato, per molti versi simili al nostro, secolarizzato e anche sofisticato e con lo stesso forte e profondo bisogno di risposte spirituali. 

Al termine dell’incontro si è aperto un momento di dialogo e confronto tra i pastori italiani e il presidente Wilson, vista l’eccezionalità di averlo come ospite al convegno pastorale. Ci si è confrontati su vari temi, come il rischio di irrigidimento su alcune posizioni più dogmatiche espresse dal presidente stesso nel corso del suo mandato, al rapporto tra cristianesimo ed ebraismo, al ruolo dei media nell’evangelizzazione. Una cosa importante è emersa dagli scambi: la salute della chiesa avventista è legata alla sua capacità di allontanarsi dagli estremi per convergere verso posizioni equilibrate, anche se non sempre è facile definirle con sicurezza. Anche su questo punto, in definitiva, la chiesa deve lasciarsi guidare da quello Spirito il cui frutto è anche temperanza (Ga 5:22). (v.a./s.s.)

[Foto credit: Veronica Addazio]

Condividi

Articoli recenti