Coronavirus, i giovani e la scuola. Pensieri e aspettative
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Un quadro critico quello che emerge dagli studenti delle scuole superiori, che fa suonare un campanello d’allarme sul rischio dispersione scolastica. Ѐ quanto emerge dal Report IPSOS, dal titolo "I giovani al tempo del coronavirus". Analizza opinioni, stati d’animo e aspettative di studenti tra i 14 e i 18 anni.
In merito alla DAD in generale la principale difficoltà è rappresentata dalla fatica a concentrarsi per seguire le lezioni online e dai problemi tecnici dovuti alla connessione internet/copertura di rete propria o dei docenti.
Le ripercussioni al livello sociale sono pesanti. In un mondo di incontri solo virtuali, si osserva la riscoperta del valore della relazione “dal vivo” con i coetanei e la mancanza di poter vivere esperienze sentimentali importanti per la loro età. Gli adolescenti inoltre si sentono esclusi dalle scelte per il contrasto alla diffusione del Covid. Stanchezza, incertezza e preoccupazione sono i principali stati d’animo che ragazze e ragazzi hanno dichiarato di vivere in questo periodo.
Save the Children che ha pubblicato il rapporto e che si è sempre impegnata contro la povertà economica e contro la povertà educativa di famiglie, bambini e bambine, accompagnandoli anche in ambito adolescenziale, ritiene che sia fondamentale agire subito con delle forme di “ristoro” educativo a sostegno degli studenti direttamente colpiti dalla crisi. Ritiene essenziale evitare che un temporaneo black out scolastico gli impedisca di realizzare i loro sogni, dimostrando a ragazzi e ragazze che le difficoltà si superano, insieme.
Mario Calvagno e Carmen Zammataro intervistano Antonella Inverno, Responsabile Politiche Infanzia Save the Children.
Foto: SaveTheChildren/IPSOS