Veronica Addazio – «Dall’Io al Noi» è stato il tema guida e anche l’auspicio che ha ispirato il Raduno nazionale 2018 di Radio Voce della Speranza (Rvs). Gli operatori e alcuni dei volontari che si impegnano ogni giorno, senza sosta e con passione, nella missione della radio avventista sono partiti dalle loro rispettive sedi di Bologna, Forlì, Firenze, Roma, Sciacca, Palermo, Catania per riunirsi tra i boschi di Poppi (AR), negli spazi di Casuccia Visani, dal 16 al 18 novembre scorsi.

Verso la creazione del network Rvs
L’incontro ha rappresentato l’occasione per trovarsi di persona, trascorrere del tempo assieme, in comunione, condividere impressioni e testimonianze, meditare e aggiornarsi sulle nuove sfide che stanno cogliendo il comparto radiofonico e i media dell’Unione italiana (Uicca). In primis la visione del network con la creazione di una rete unitaria che abbracci le singole emittenti radio italiane: Conegliano (TV), Bologna, Forlì, Firenze, Roma, Palermo, Catania, Sciacca (AG), oltre ai ripetitori di Gaeta (LT) e Assoro (EN). Le diverse Rvs che prima erano associate a singole realtà avventiste, ora sono confluite all’interno dell’Ente Voce della Speranza (Vds), l’ente ecclesiastico che si occupa della predicazione e della diffusione del messaggio della parola di Dio riunendo in sé tutti i rami dei nostri media: trasmissioni radiofoniche (Radio Rvs), televisive (Hope Channel Italia), periodici d’informazione e pubblicazioni diverse (Edizioni Adv), Messaggero avventista online e Notizie Avventiste con le loro rispettive newsletter settimanali, corsi per corrispondenza e internet (La Voce della Speranza).

La radio, mezzo «caldo»
«La radio tocca tutti intimamente e personalmente: il suo aspetto più immediato è un’esperienza privata». Lo sosteneva Marshall McLuhan, celebre sociologo canadese, teorico dei media. Un mezzo, quello radiofonico, che l’Unione italiana avventista ha abbracciato in accordo con l’Awr (Adventist World Radio) a cui siamo affiliati, riconoscendone le enormi potenzialità nella diffusione del messaggio del Vangelo tra i nostri contemporanei: da esperienza intima, come sottolineato da McLuhan, la nostra radio si fa voce di speranza, esperienza comunitaria avvicinandosi a tagliare un traguardo storico: il 1 dicembre 2019, celebreremo i primi 40 anni di attività della Radio Voce della Speranza di Firenze, l’emittente fondata nel 1979 da Ron Myers, già direttore di Adventist World Radio Europe. Seguiranno a ruota gli anniversari delle altre emittenti che sono nate nei primi anni Ottanta.

Media alleati
«Il cammino intrapreso ci conduce verso una visione unitaria che si accompagna a trasformazioni di carattere tecnologico, a una nuova riorganizzazione gestionale in considerazione delle risorse che abbiamo e a una nuova programmazione editoriale» ha spiegato Daniele Benini, direttore nazionale di Radio Voce della Speranza, che ha aggiunto «I punti cardine della nostra missione sono la considerazione del valore evangelico di ciascuna persona, il senso civico della responsabilità, la capacità di accendere e condividere la speranza parlando alle donne e gli uomini di oggi, incontrando i loro bisogni esistenziali».

Un invito all’agire unitario nel campo dei media è arrivato anche da Vincenzo Annunziata, direttore del Dipartimento Comunicazioni dell’Uicca e di HopeMedia Italia, il nuovo centro unico dei media avventisti che coordina la produzione e la diffusione di servizi video e radio, notizie web e su carta, corsi biblici sotto un unico cappello, il portale www.hopemedia.it.

Sopravvissute a una miriade di cambiamenti tecnologici che hanno cercato di accogliere adeguandosi di pari passo, la prossima sfida delle nostre radio sarà quella del Dab, il Digital Audio Broadcasting che vede Rvs Firenze pioniera nell’accesso a questi nuovi bacini digitali di trasmissione e ricezione. Il network Rvs si è messo all’opera per seguire questa strada, avviando una strategia di riposizionamento tecnologico che passa anche da un ripensamento editoriale. Nel prossimo futuro sarà avviato un palinsesto nazionale che armonizzerà la programmazione dei tre centri di produzione nazionale (Firenze, Roma, Catania), aprendosi anche alle vocazioni territoriali delle altre emittenti e coinvolgendo le comunità ecclesiastiche italiane nella comunicazione di eventi, iniziative, campagne evangelistiche.

Informare, condividere, servire
«Rvs, infoRmare – condiVidere – Servire» è il motto delle nostre radio, una vocazione che si vive nella società odierna «fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta» ha aggiunto Giuseppe Cupertino, segretario generale dell’Uicca e coordinatore dell’Ente Vds, durante il suo intervento a Poppi, citando il versetto 2 della Lettera agli Ebrei, capitolo 12. «L’Europa è un continente secolarizzato, laico ma profondamente intriso di valori cristiani che abbiamo interiorizzato nel nostro vivere sociale; evangelizzare oggi» ha evidenziato Cupertino «significa esprimere Gesù, creare un ponte con l’altro».

È Gesù il comunicatore numero uno che ci insegna a guardare dritto a lui, al suo esempio vivo, per testimoniare del suo dono di salvezza; le parabole del suo vangelo oggi possono essere raccontate con altre «parabole», quelle che svettano sulle cime dei monti e sui tetti dei nostri palazzi. La radio resta dunque un mezzo vivo, «caldo», vicino agli ascoltatori che si sintonizzano sulle sue frequenze, scaricano podcast, interagiscono con memo vocali e messaggini, creano il loro personale palinsesto, ascoltano una voce amica in FM, dall’app Rvs Italy, dal web.

Discepoli… radiofonici
Sono state numerose le testimonianze condivise nel corso della due giorni, raccolte da Veronica Addazio, vicedirettore nazionale Rvs e da Alessia Calvagno, caporedattore nazionale Rvs. Tanti ascoltatori da nord a sud della penisola ma anche dall’estero e che ci ascoltano in lingua italiana, si sono aperti al messaggio di Gesù sintonizzandosi sulle frequenze della radio; in alcuni casi sono stati i contenuti di natura spirituale a risvegliare l’interesse, talvolta invece, i programmi legati ai temi della salute, del sociale, della famiglia, dell’ambiente hanno acceso curiosità, desiderio di ascoltare e approfondire. In tanti interagiscono quotidianamente con i conduttori durante le dirette, si affidano ai diversi canali a disposizione, via WhatsApp o sulle pagine Facebook, chiedendo libri in omaggio, corsi biblici o semplicemente per inviare un saluto, ricevere una parola che fa sperare, trovare una comunità che accolga.

Un grande patrimonio di esperienze, contatti, amici della radio che ci invita ad andare avanti con fiducia, ad accogliere le sfide tecnologiche, ad affrontare le difficoltà legate al reperimento delle risorse. In questo senso, ha gettato le basi di una nuova sinergia l’intervento di Leonardo Lega, dell’Ufficio Fundraising, che ha offerto alcuni spunti di riflessione sul valore del dono, del contraccambio alla luce di un progetto di sostenibilità e di opportunità che si possono aprire nel prossimo futuro per il comparto dei media avventisti.

Siamo pronti dunque per il 2019, con la carica giusta e l’emozione che accompagna ogni piccolo o grande passaggio. Da 23 anni alla guida nazionale di Radio Voce della Speranza, il pastore Daniele Benini ha annunciato il suo saluto al gruppo di lavoro. Un momento segnato da un commosso applauso e dalla consegna di un simbolico attestato che, in segno di riconoscenza per l’opera svolta, recita: «Dal trono venne una voce che diceva: Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete, piccoli e grandi» (Ap 19:5).

Guarda il video del raduno qui sotto

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