Francesco Zenzale
– “Quando hai cominciato a pregare, c’è stata una risposta e io sono venuto a comunicartela, perché tu sei molto amato. Fa’ dunque attenzione al messaggio e comprendi la visione” (Dn 9:23).

È meraviglioso vivere nella consapevolezza che Dio ha qualcosa da comunicarci perché siamo molto amati. Ciò significa che Dio ha pensato a noi! Siamo oggetto delle sue attenzioni e delle sue tenerezze, e i nostri ineffabili sospiri non si sono dispersi nell’aria, ma sono stati presi in considerazione dalle corti celesti.

In determinati momenti del nostro percorso di vita siamo soliti dimenticare quanto siamo preziosi agli occhi di Dio. Può succedere, perché siamo stanchi di pregare e di aspettare, perché il dubbio pervade la nostra relazione con Dio e spesso siamo confusi circa il suo agire. Ma nonostante ciò, siamo anche pervasi da un intenso desiderio: vorremmo entrare nel suo mondo, carpire la sua volontà, lasciarci coccolare e uscirne con allietata determinazione circa la nostra incerta esistenza. Poi ci svegliamo da questo incantesimo e ravvisiamo che la realtà è ben diversa: frustrante, ingombrante e nebulosa.

Il peccato e le nostre personali problematiche sono un vero handicap per la percezione della volontà di Dio e delle vicissitudini che ci sovrastano. Tuttavia, credo che sia gratificante vivere nella consapevolezza di essere amati e presenti nel pensiero di Dio. Isaia, il profeta, rivela che siamo preziosi agli occhi di Dio, degni di stima e amore (Is 43:4; Gv 3:16; 1 Gv 4:19). Ciò significa che prima o poi la luce rischiara le tenebre, l’amore trionfa sull’acredine e la gioia sulla tristezza.

In virtù di questo amore, le barriere sono infrante e Gabriele, dopo dodici anni di attesa, si avvicina Daniele e gli dice: “c’è stata una risposta e io sono venuto a comunicartela”.

Una risposta! Dall’uomo povero e fragile zampillano infinite domande, dietro le quali si celano interminabili dubbi. È giusto che sia così! Perché si vuole demolire quell’angosciosa insicurezza che strazia l’anima. Ma non per Dio. Basta una risposta, semplice e articolata. È arrivato dunque il tempo, per Daniele, di fare attenzione al messaggio e di comprendere la visione, ovvero il senso della sua vita e del suo popolo.

Per molti, è inopportuno pensare che Dio abbia qualcosa da dirci. In fondo Dio si è già espresso nella sua parola! Pertanto è sufficiente leggerla con attenzione. È vero, ma questo è solo un aspetto della rivelazione divina. Credo che non si possa circoscrivere la pienezza di Dio. Egli ha parlato anticamente ai padri, poi nella persona di Gesù Cristo, manifestazione unica dell’amore di Dio (Eb 1:1-2), e oggi parla nella persona dello Spirito Santo (Gv 16:7-13; 1 Co 12:1-11). Ciò significa che “non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Mt 4:4).

Ai nostri ineffabili sospiri “c’è stata una risposta” e Dio, nella persona dello Spirito Santo, è disposto a comunicarcela. Quanto sei o siamo disponibili ad ascoltarla?

Per saperne di più: assistenza@avventisti.it

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