Membership AuditsD. Trim/Maol – Negli ultimi cinque anni la chiesa mondiale ha condotto una serie di controlli di ampia portata sullo status dei membri, come risultato dell’analisi condotta dall’Ufficio archivi, statistiche e ricerca (ASTR) rivelando che i nostri registri indicano cifre esagerate; in alcune aree, di gran lunga esagerate. Uno studio più approfondito ha suggerito che i dati relativi ai membri sono esasperati a causa di falle nel sistema circa l’accurata registrazione delle perdite: sia in termini di decessi che di membri in vita, descritti in varie parti del mondo come casi di apostasia, che hanno abbandonato e così via. Questo rapporto riassume i risultati del controllo sullo stato di iscrizione dei membri e mostra quali sono le implicazioni per la Chiesa Avventista del Settimo Giorno.

Spesso anche solo un elemento statistico importante può fornire a un’organizzazione una visione chiara sull’accuratezza di una gamma di altri dati. Per la misurazione dello stato di iscrizione dei membri avventisti, l’elemento statistico chiave è il tasso di mortalità: il numero dei decessi per una popolazione di 1.000 membri. Nell’analisi dell’ASTR, i tassi di mortalità degli avventisti venivano calcolati per ogni divisione e in maniera globale, per essere poi confrontati con i tassi di mortalità della popolazione generale nelle rispettive divisioni e a livello globale. Siccome un anno non rivela un andamento, l’ASTR ha realizzato questa analisi dal 1995 fino al 2010.

Figura 1
Figura 1

Abbiamo scoperto che il tasso di mortalità avventista mondiale era sempre ben al di sotto del tasso di mortalità globale generale, e il trend scende ancora di più in quanto i dati dell’anno 2000 indicano una progressione (cfr. Figura 1). In molte divisioni, inoltre, i tassi di mortalità degli avventisti si sono rivelati significativamente inferiori dei tassi di mortalità generale dei rispettivi territori.

Gli avventisti del settimo giorno seguono principi divini per uno stile di vita salutare, che ci sono stati dati tramite lo Spirito di Profezia, ma la differenza fra i tassi di mortalità della popolazione avventista e di quella generale è così grande che il semplice stile di vita non basta a spiegare una tale distanza.

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Nel primo decennio del ventunesimo secolo c’erano 3,39 decessi avventisti su 1.000 membri di chiesa in tutto il mondo, in contrasto con gli 8,55 decessi su 1.000 persone nella popolazione generale: vale a dire, la nostra mortalità media era soltanto il 39,65% della mortalità generale. Studi scientifici indicano che gli effetti del seguire una dieta e uno stile di vita avventista sui tassi di mortalità li renderebbero, nello scenario migliore, circa i due terzi della popolazione generale. Il nostro tasso di mortalità globale corrispondeva quindi a circa la metà di quello che dovrebbe essere, anche dopo aver preso in considerazione i vantaggi di una salute avventista.

In otto divisioni (incluse quattro delle sei con più di un 1 milione di membri), la mortalità avventista era inferiore al 40% della popolazione generale, e in cinque divisioni era inferiore al 20%. Il numero dei membri in queste divisioni era decisamente superiore al numero delle persone in vita.

Ciò è importante per tre ragioni; pianificazione, gestione e cure pastorali. Sono tutte considerazioni importanti, ma l’ultima è forse la più importante. I leader della chiesa hanno bisogno di registri di chiesa accurati: innanzitutto, per una pianificazione strategica ed efficace; in secondo luogo, per poter essere dei buoni gestori, giacché le risorse potrebbero essere distribuite male. Tuttavia, cosa più importante, se i dati sui membri di chiesa non sono accurati, occuparsi dei membri risulta molto difficile, perché come suggerisce la parabola della pecora smarrita (Luca 15:4-7), sapere quante pecore ci sono nell’ovile è fondamentale per il Divino Pastore, il cui esempio cerchiamo di seguire.

audits-2La chiesa mondiale ha istituito una serie di misure di rimedio, con l’obiettivo di giungere a delle statistiche accurate sul numero dei membri. Conteggi sulla frequenza regolare sono stati aggiunti alle statistiche che tutte le chiese locali e le unità amministrative sono pregate di segnalare annualmente. Nel 2012 alla Conferenza Generale è stato creato l’Ufficio del Software per la gestione dei membri della Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Ad oggi due intere divisioni e le unioni di cinque altre divisioni, hanno adottato o stanno cominciando ad adottare il software in questione.

Tuttavia, la misura che ha avuto l’impatto maggiore, sono stati i controlli approfonditi sul numero dei membri. Ogni divisione ha condotto dei controlli in almeno una parte del suo territorio, e la maggior parte delle 132 unioni ha intrapreso altresì dei controlli, almeno parziali. Nondimeno, a livello globale, il processo di controllo è incompleto. Quindi questo rapporto è, per certi versi, soltanto preliminare.

Nel 2014 sono stati segnalati 55.320 decessi in tutto, ovvero sia tre decessi su 1.000 avventisti del settimo giorno in tutto il mondo, rispetto ai 2,67 all’inizio dell’ultimo quinquennio, che corrispondevano esattamente a un terzo del tasso di mortalità globale generale, la percentuale più bassa nella storia delle nostre statistiche. Le tre morti su 1.000 del 2014 equivalevano al 39% della mortalità globale netta dei 7,84 decessi su 1.000 di quell’anno. Abbiamo ancora molta strada da fare, dunque, prima che i decessi vengano registrati accuratamente, ma il grado di accuratezza sta migliorando.

Tuttavia, ciò che sorprende è che i controlli hanno rivelato ingenti perdite. Non soltanto i decessi non sono stati segnalati; stesso discorso vale per coloro che hanno abbandonato la chiesa (attualmente descritti nei rapporti ufficiali con parole quali “ha abbandonato” invece del vecchio “apostata”), e il numero di “dispersi”: vale a dire, persone che semplicemente non si riescono più a trovare quando si effettua un controllo.

Il risultato di controlli approfonditi negli ultimi cinque anni ha mostrato che un totale di 2.983.905 membri ha abbandonato la comunità o è registrato come disperso; sono stati registrati 261.888 decessi; e un totale di 5.563.377 persone è stato aggiunto per battesimo o professione di fede. Il numero di decessi segnalati è leggermente aumentato, ma è rimasto relativamente stabile, mentre il totale dei dispersi e dei non frequentanti è aumentato vertiginosamente.

La gigantesca mole dei membri che abbiamo perso (perché hanno abbandonato la comunità o risultano dispersi), stando ai controlli, supera di gran lunga le cifre considerevoli dei nuovi ingressi. L’enorme numero di membri che escono silenziosamente dalla metaforica porta di servizio supera la crescita rappresentata dalla porta di ingresso (Figura 2). È necessaria una migliore conservazione.

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Figura 3

Da un primo esame, la crescita è risultata molto più lenta negli ultimi cinque anni (cfr. Figura 3), ma questa è di fatto un’illusione statistica. Molti dei membri il cui abbandono della comunità è stato registrato non hanno lasciato le nostre fila negli ultimi cinque anni. Le nostre falle di lungo termine nella realizzazione di controlli sui registri di chiesa nella maggior parte del mondo indicano che finora abbiamo registrato le perdite degli ultimi 25 anni (e in rari casi precedenti).

In altre parole, piuttosto che una crisi della crescita della chiesa, stiamo semplicemente subendo gli effetti di una correzione statistica. I tassi di crescita dagli anni ’90 ai primi anni 2000 erano di fatto inferiori a quanto pensavamo, mentre il nostro reale tasso di crescita in questo quinquennio è risultato più alto di quanto sembrava. Inoltre è importante riconoscere che le perdite non sono state causate dai controlli; il controllo dei registri di chiesa si limita a prendere atto dei numeri di chi ha lasciato la Chiesa Avventista del Settimo Giorno. Essi rivelano l’importanza di un problema che esiste già da diversi anni.

In fine, non eseguiamo dei controlli per riordinare i registri di chiesa e avere dati più precisi. Ognuno dei 2.983.905 membri registrati come dispersi o che hanno abbandonato la chiesa negli ultimi cinque anni (e ognuno dei 13.026.925 membri che hanno abbandonato la chiesa o risultano dispersi negli ultimi 50 anni) è prezioso agli occhi di Gesù.

I controlli sui membri di chiesa devono continuare come parte di una più ampia strategia per il miglioramento della conservazione e del discepolato. Dobbiamo cercare di emulare il Buon Pastore, che ha lasciato tutto per cercare quell’1% del suo gregge nel momento in cui è scomparso. Dati statistici accurati non sono fini a se stessi, ma sono la base per un ministero più potente nei confronti del gregge affidatoci dal Salvatore.

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Nota: Kathleen Jones, Joshua Marcoe, Carole Proctor, e Lisa Rasmussen hanno contribuito all’analisi statistica per la stesura di questo rapporto.

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