Notizie Avventiste – Monica De Paolis, membro della chiesa cristiana avventista del settimo giorno di Roma Ostia, è la vincitrice del concorso fotografico indetto dalla Federazione Donne Evangeliche in Italia in occasione del Seminario che ha concluso il progetto “Siamo tutte migranti”. All’unanimità la giuria ha premiato la sua fotografia in bianco e nero perché, pur se essenziale e semplice, esprime sofferenza e, al contempo, solidarietà e amicizia.
La premiazione è avvenuta venerdì 10 maggio nella chiesa metodista di via XX Settembre, a Roma, alla fine della tavola rotonda di apertura del seminario.
“Sono molto contenta, anche se non me lo aspettavo”, ha affermato Monica De Paolis visibilmente commossa. “Spesso parliamo tanto ma dimentichiamo di mostrare affetto con una carezza e un abbraccio”, ha aggiunto.
Alla tavola sul tema “Storie di emigrazione: tante storie personali, molti problemi comuni” hanno partecipato: Mercedes Frias, dell’Associazione “Riprendiamoci la parola”; Silvia Zerbinati, del dipartimento chiese internazionali dell’Ucebi e di Essere Chiesa Insieme della Fcei; Lucia Ghebreghiorges, di Rete G2-Seconda generazione, Roma. Ha moderato Gianna Urizio, presidente Fdei.
Interessanti gli interventi. La solidarietà alla ministra dell’integrazione Cecile Kyenge, vittima di duri attacchi razzisti, ha caratterizzato l’intervento di Mercedes Frias. Le donne della Fdei hanno espresso il desiderio di scrivere una lettera di saluto e vicinanza alla ministra.
Si può sintetizzare nella frase “né carne né pesce” il sentimento degli stranieri di seconda generazione, nati in Italia e italiani a tutti gli effetti, tranne che per il passaporto, così come è stato espresso da Lucia Ghebreghiorges. Una problematica che non può essere più ignorata.
“Non c’è un modello di essere chiesa insieme – ha spiegato Silvia Zerbinati – esistono diverse soluzioni e risposte… La sfida rimane aperta e la proposta è di trovare una piattaforma di confronto per arrivare ad avere una unità di testimonianza nella società italiana. Per fare ciò ci vuole un percorso di formazione per creare figure che diventino parte importante nel confronto”.
“La sfida non è accogliere i migranti ma diventare un paese multietnico e multiculturale”, è stata la conclusione di Gianna Urizio, dando in questo modo il via al cammino di conoscenza reciproca e condivisione di esperienze, che ha caratterizzato i successivi due giorni di seminario Fdei.