«Io non so come mi sarei comportata di fronte alla drammatica scena di una povera donna che si dà fuoco, se da Wonder Woman avessi avuto la prontezza di intervenire o se fossi rimasta sotto choc. Ma tra il rimanere sotto choc e il tirare fuori i telefonini per riprendere quella drammatica scena, ce ne passa. Cosa siamo diventati? È molto triste».

La voce della sindaca di Crema, Stefania Bonaldi, è un mix di incredulità e indignazione per quanto accaduto alle 13 di sabato in un campo vicino ad un ristorante, nel quartiere di Ombriano.

Una donna tra i 30 e i 40 anni, ospite di una comunità terapeutica psichiatrica della zona, è uscita, ha raggiunto il campo, si è cosparsa di liquido incendiario e si è data fuoco. Un passante è immediatamente sceso dalla macchina e ha tentato di spegnere le fiamme con un asciugamano da palestra. Intanto, altre persone con il telefonino in mano sono rimaste nel parcheggio vicino al ristorante. Per la donna non c’è stato nulla da fare.

Il soccorritore, sconcertato, ha scritto alla sindaca Bonaldi che, d’accordo con lui, ha pubblicato un post su Facebook con il suo racconto, poi confermato ai poliziotti. «La signora bruciava ed io ero l’unico che cercava di fare qualcosa – ha scritto l’ uomo -. In compenso, una ventina di persone con il telefonino riprendevano la scena. Poi si è avvicinato uno con un estintore: non sapeva cosa fare. Ho spento tutto con l’ estintore. La gente con il telefonino dal parcheggio mi ha lasciato di sasso. Sono arrivati solo alla fine, quando ormai avevo spento tutto per curiosità! Si parla di un essere umano, ma quelle persone con il telefonino cosa facevano, riprendendo?».
(da un articolo di Francesca Morandi, dal titilo “Si dà fuoco, muore in strada e i passanti la filavano”, pubblicato sul Corriere della Sera del 2 agosto 2020).

Claudio Coppini e Roberto Vacca ne hanno parlato con lo psicologo e psichiatra Giovanni Varrasi.

(Nella foto la sindaca di Crema, Stefania Bonaldi)

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