Clifford Goldstein/ARnews/Maol – Immaginatemi 38 anni fa: da ateo sono diventato credente, e velocemente. E non solo in Dio, nel giro di sei mesi anche negli insegnamenti della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno. Se non è la stessa cosa di andare da zero all’infinito (impossibile in ogni caso), passare dall’ateismo al messaggio dei tre angeli è stato comunque una vera odissea. Liberarmi delle mie convinzioni, molte basilari come assiomi di geometria, era disorientante e non poco umiliante.

Ora, immaginate la mia mente, mentre lentamente si acclimatava alla noosfera (sfera del pensiero umano, ndt) avventista, imbattersi per la prima volta in questa citazione di Ellen G. White: «Il Signore mi ha dato una visione di altri mondi. Mi furono date delle ali e un angelo mi accompagnò dalla città fino a un luogo glorioso e luminoso. L’erba era di un verde vivo e gli uccelli cantavano dolci melodie. Gli abitanti erano di aspetto e statura diversi: nobili, maestosi e belli. Erano a immagine di Gesù e i loro volti erano illuminati da una gioia che esprimeva la libertà e la felicità che regnavano in quel luogo. Chiesi a uno di loro perché fossero tanto più belli degli abitanti della terra. Egli rispose: “Abbiamo vissuto ubbidendo fedelmente ai comandamenti di Dio, e non siamo caduti nella disubbidienza, come quelli della terra”. Poi vidi due alberi, uno assomigliava molto all’albero della vita della città. Il frutto di entrambi era bello, ma ce n’era uno che non potevano mangiare. Poi l’angelo che mi accompagnava mi disse: “Nessuno in questo luogo ha mai mangiato i frutti dell’albero proibito; se lo avessero fatto, sarebbero caduti”. Successivamente fui portata in un mondo che aveva sette lune. Là vidi il caro vecchio Enoc che era stato portato in cielo» – Primi scritti, ADV, Firenze, 2013, pp. 39, 40.

Al di fuori dei personaggi di fantascienza, come Spock, E.T., Darth Fener e simili, l’idea di vita intelligente su altri pianeti, anche se plausibile, anzi probabile, era per me semplice speculazione senza alcuna verifica empirica o sperimentale. Ma ora, non solo mi confrontavo con una descrizione esplicita della vita su altri pianeti, ci credevo pure.

Per anni, gli astronomi hanno esaminato il cosmo in cerca di un bip, un suono o un mormorio proveniente da un essere intelligente in qualche parte dell’«ultima frontiera». Eppure Ellen G. White, più di un secolo e mezzo fa, ha descritto l’aspetto di alcuni appartenenti a questa vita intelligente, e riportato anche una conversazione che aveva avuto in visione con uno di essi. Senza dubbio, la mia neonata fede avventista mi aveva aperto la mente a realtà che andavano ben al di là di quanto la mia immaginazione, ristretta da una visione atea e materialista del mondo, avrebbe potuto considerare.

A farmi pensare alla citazione di Ellen G. White è stata la notizia della recente scoperta di nuovi esopianeti, per alcuni adatti alla vita. Gli esopianeti sono quei pianeti che si trovano al di fuori dal nostro sistema solare e che orbitano intorno alle stelle, proprio come i pianeti ruotano intorno al sole. Sono stati scoperti più di 3.000 esopianeti e poche decine si trovano in una «zona abitabile», nel senso che probabilmente possiedono le condizioni adatte per la vita, almeno come la conosciamo.

Considerati i riferimenti della Scrittura sulla vita non terrena (Ef 3:10; 6:12; Gb 38:7), perché no? Quale incredibile spreco di spazio se il Signore avesse creato l’universo per un solo pianeta abitato, il nostro. Tra il racconto biblico, i numerosi riferimenti di Ellen G. White sulle «intelligenze in cielo», e il gran numero di galassie nel cosmo, la scoperta degli esopianeti, pur se affascinante, non è poi così sorprendente.

Ora, senza leggere in essa più di quanto dovremmo, la scoperta di questi pianeti extrasolari aiuta ad aggiungere credibilità non solo a ciò che dice Ellen G. White sull’esistenza di esseri su altri pianeti, ma alla meta-narrazione del gran conflitto, in cui il peccato, la ribellione e il male sorsero tra gli esseri intelligenti in un’altra parte della creazione. Oltre alla sorprendente rivelazione di com’è la vita sugli altri pianeti, quando lei dice che il loro libero arbitrio è messo alla prova da un albero proibito, ci fa conoscere una realtà a cui la scienza non potrebbe mai iniziare ad approcciarsi, molto meno a capire, neanche se avesse a disposizione più di 20 futuri Einstein.

Le sue parole mi hanno sconvolto allora e, dopo 38 anni, continuano a farlo ancora.

(Clifford Goldstein è direttore della Guida allo studio della Bibbia della Scuola del Sabato per adulti. Il suo prossimo libro ha il titolo provvisorio Baptizing the Devil: Evolution and the Seduction of Christianity).

 

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