EUD_logoMaol/EUDnews – Dichiarazione ufficiale della Divisione Intereuropea (EUD) sul voto dell’8 luglio di non consentire a ogni Divisione della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno di decidere se ordinare le donne al ministero pastorale nel proprio territorio.

«A seguito del voto preso mercoledì scorso, 8 luglio 2015, dalla Sessantesima Assemblea Mondiale, che non consente alle Divisioni nel mondo di decidere se consacrare o meno le donne al ministero del Vangelo nei loro territori, la dirigenza dell’EUD ritiene molto opportuno che l’intera famiglia EUD incoraggi ed esprima profondo apprezzamento e rispetto per ciò che le nostre donne – madri, mogli, sorelle e figlie – sono e per il ministero che svolgono in qualunque ruolo al servizio del Signore e della chiesa.

Pur riconoscendo che Dio chiama le donne al ministero del Vangelo, rispettiamo ancora la decisione dell’Assemblea Mondiale di non consentire alle Divisioni di consacrare le donne al ministero del Vangelo.

Non è questo il momento di continuare a ferirci reciprocamente attraverso discussioni interminabili e inconcludenti che possono arrivare a separarci. Ora è il momento di cercare di consolare i cuori delusi, guarire le ferite doloranti, sostenere e incoraggiare tutte le donne a utilizzare i talenti affidati loro da Dio per il bene della vita e del ministero della chiesa.

Ricordiamoci che, dall’inizio della nostra chiesa, lo Spirito Santo onora le donne di tutte le età e condizioni, equipaggiandole e abilitandole al ministero tramite i suoi doni più potenti.

Ricordiamoci che più importante della consacrazione è il privilegio di essere collaboratori di Dio e dei suoi angeli nel compiere la missione che egli ha affidato a tutti noi, a prescindere dal genere.

Ricordiamoci di appartenere a una chiesa mondiale le cui 13 Divisioni hanno consapevolmente deciso, nel corso della sua ultima Assemblea tenutasi a San Antonio, di continuare a crescere insieme, nonostante le sofferenze della crescita.

Il messaggio più forte che possiamo inviare ai nostri figli e al mondo è che siamo decisamente impegnati a essere veri e autentici discepoli di Cristo!».

 

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