«Un Gino Strada morto piace a tutti perché è un Gino Strada che non parla. Nessun politico o rappresentante delle istituzioni è stato presente alla camera ardente; ma meglio così. Apprezzo la coerenza perché è giusto che chi fino a ieri lo attaccava non si sia presentato». 

La durezza e la disillusione nei confronti della politica nelle parole di Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency, intervenuta al Festival della TV di Dogliani (Cuneo).

Ma allo stesso tempo una “ondata d’amore”, così l’ha definita, che lei ha ricevuto da migliaia di messaggi di cordoglio da ogni angolo del mondo. In maggior parte provenienti da persone salvate in tenera età in tanti paesi da Gino Strada e dal suo team, e che diversamente non sarebbero diventate adulte.

Gino Strada, “un profeta del nostro tempo e medico dei poveri”, così l’ha definito il pastore avventista Daniele Benini nell’intervista di Mario Calvagno.

Il profeta biblico Isaia (57:1,2) scriveva: “Il giusto muore, e nessuno vi bada; (…) Egli entra nella pace; quelli che hanno camminato per la retta via riposano sui loro letti”. E’ un’espressione solo in parte poetica, perché per il resto rappresenta la realtà delle cose della vita di ieri e di oggi. 

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