EnditnowNotizie Avventiste – Oggi, 6 febbraio, si celebra la Giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili (Mgf). È una data importante perché segna il 10° anno di questa iniziativa. Fu nel febbraio del 2003 che si svolse ad Addis Abeba, organizzata dall’Inter-African-Committe, la prima conferenza internazionale per prevenire e contrastare le Mgf. In quella occasione fu coniato lo slogan “Zero tolleranza verso lemutilazioni genitali femminili!”, usato ancora oggi. All’iniziativa aderirono numerosi rappresentanti delle Nazioni Unite, dell’Unione Africana e di altre 40 nazioni.

Il 20 dicembre 2012, l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato una risoluzione contro le Mgf che esorta gli Stati membro a condannare questa pratica disumana a cui sono state sottoposte 140 milioni di giovani donne in tutto il mondo, ma anche a promuovere dei programmi che ne favoriscano l’abbandono. Sono ora i singoli paesi che devono fare dei passi per proteggere le donne e organizzare assistenza sanitaria e psicologica per le vittime.

La Giornata mondiale sulla tolleranza zero alle Mgf ha quindi l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione su questa pratica tradizionale dannosa, che viola i diritti umani fondamentali

Solitamente si pensa che essa riguardi soltanto i paesi dell’Africa o dell’Asia, in realtà, in Europa sono oltre 500mila le donne che l’hanno subita nonostante sia vietata per legge. Secondo alcuni dati presentati al Senato il 18 ottobre 2012, in Italia sono circa 39mila le donne che hanno subito le Mgf pur essendo in vigore, dal 2006, una legge ritenuta tra le migliori al mondo, che prevede dai 4 ai 12 anni di reclusione.

Nel mondo, ogni anno, si riscontrano 3 milioni di casi in più di Mgf, ciò vuol dire 8.000 al giorno, o ancora che ogni 11 secondi una bambina è sottoposta, quasi sempre senza anestesia e in condizioni igieniche totalmente inadeguate, a queste violenze. Tante spesso muoiono perché le ferite si infettano, e chi vive ne porta le conseguenze psico-fisiche per tutta la vita: incontinenza, dolori, vergogna, ecc.

Il dipartimento dei Ministri Femminili della Chiesa avventista del 7° giorno e l’agenzia umanitaria Adra cercano di intervenire in paesi africani come il Kenya e di sensibilizzare su questo grave problema tramite il progetto EndItNow, contro ogni forma di violenza sulle donne e le bambine.

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