bruno vertallierUna breve intervista con il Presidente uscente della EUD, Bruno Vertallier.
A. Mazza, C. Cozzi, EUD NEWS/Maol – Harald Wollan, Segretario aggiunto della Conferenza Generale, ha dato il benvenuto sul palco al Presidente della Divisione Intereuropea (EUD), Bruno Vertallier, che va in pensione, per presentare il rapporto della regione. Vertallier ha iniziato con una battuta, dicendo che la buona notizia è che non sarà più il Presidente dell’EUD e che augura il meglio al suo successore, il neo-eletto Mário Brito. Vertailler ha poi continuato a dare altre buone notizie, dicendo a tutti che allo stand dell’EUD nella sala esibizioni c’è cioccolato per tutti!

Il rapporto si è concentrato sulla passione della Divisione per il Secondo Ritorno di Gesù e su come le storie di vita vera siano la prova più forte dell’opera di Dio. Il video mostrato ha raccontato le vite di persone che condividono l’Evangelo in tanti modi diversi. Storie come quella di una donna che ha reso l’insegnamento della lingua dei segni un ministero, combattendo contro le barriere nella comunicazione.
Il team delle Comunicazioni dell’EUD ha chiesto al fratello Vertallier una breve intervista.

Fratello Vertallier, il suo mandato di Presidente dell’EUD giunge a termine dopo sei anni e mezzo. Qual è stato il compito più difficile in qualità di Presidente dell’EUD?

Una divisione è qualcosa di molto complesso. Ti stanno a cuore i campi e le chiese al loro interno, le istituzioni, tutte diverse, come ospedali, scuole, centri mediatici, case editrici e organizzazioni di assistenza sociale. Può immaginare che bisogna saltare da una situazione all’altra, con pochissimo tempo a disposizione per riflettere. Comprendere tutte le componenti e prendere le decisioni più sagge è senz’altro un compito difficile per un Presidente. Fortunatamente lavoro con una squadra e i consigli di molti sono di grande aiuto.

Potrebbe presentarci le fasi che hanno determinato il suo mandato?

Valori di alto profilo riguardo la dimensione spirituale e il rispetto della comprensione e della pratica dei diversi campi sono stati un fattore chiave della mia leadership. La chiesa non è solo tradizioni e dottrine, ma è fatta di persone con esperienze diverse. Devo accettare queste differenze, sebbene temo che talvolta le persone reinterpretino a loro piacimento le credenze e rendano difficile agli altri l’essere in sintonia con quella che chiamo una prospettiva equilibrata.

Quali sono le sfide che la regione Intereuropea dovrà affrontare in futuro?

La mutua accettazione in chiesa è ancora una sfida. Alcuni fratelli e sorelle si esprimono in maniera sempre più esplicita. Pronti a dichiarare la loro comprensione della verità, non si rendono conto che invece di unire, apportano uno spirito di arroganza e disunità. C’è ancora spazio nella chiesa per il dialogo e il rispetto. Compassione e amore sono realtà che il nostro Signore ci invita ancora a vivere.

Qual è la sua raccomandazione principale per i membri della Chiesa Intereuropea, per i pastori della Chiesa Intereuropea e per il suo successore?

Restare ancorati alla propria identità in Cristo e alla Sua chiesa. Confidare che Gesù sta per tornare e che dobbiamo annunciare questa meravigliosa notizia alle persone che ci circondano. Pensare a quanto possiamo essere grati per la salvezza ricevuta in Gesù. Molti altri gioiranno e dedicheranno la propria vita a Gesù e alla missione della Chiesa. Cari collaboratori, pregate che lo Spirito Santo possa diffondere il Suo Spirito su di voi e agite come se ciò vi fosse già stato concesso.

Grazie fratello Vertallier per il suo notevole impegno e per la sua saggezza. Che il Signore benedica Lei, sua moglie Christiane e tutta la sua famiglia.

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