Michele Abiusi – “Or nell'ultimo giorno, il gran giorno della festa, Gesù, stando in piedi, esclamò: Se qualcuno ha sete, venga a me e beva” (Giovanni 7:37).

La festa alla quale si trovava Gesù in quella circostanza era quella delle Capanne, e lui alzandosi pronunciò la frase sopra riportata, che ora analizziamo nei dettagli.

Se – Non tutti avvertono il bisogno di Dio, il desiderio di trovare risposte, di capire il senso dell'esistenza. Il "se" di Gesù ha quindi un senso in questa prospettiva. Sempre più persone scelgono di vivere assecondando il proprio bisogno di piacere, di danaro, di potere, ecc…

Qualcuno – L'invito, come leggiamo in altri testi del Nuovo Testamento, è per ogni uomo. Chi non prova interesse per le cose di Dio è perché volontariamente mette a tacere il proprio spirito, lo addormenta, lo lascia da parte a languire senza sostentamento, riducendolo in fin di vita. Ma Dio è pronto ad accogliere ogni persona che lo cerca, ogni individuo di buona volontà. Non vi sono riguardi all'importanza della persona. Ricco, povero, dottore, mendicante, davanti a Dio siamo tutti uguali, sue creature. E come ogni padre che si rispetti, Dio è pronto ad accogliere ogni "figlio" che voglia tornare a casa.

Ha sete – La sete è l'unico bisogno nell'uomo che supera persino la fame. Si può morire molto prima di sete che di fame. Già in un altro punto Gesù aveva fatto riferimento alla metafora dell'acqua, nel suo incontro con una donna samaritana. “Gesù le rispose: ‘Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna’” (Giovanni 4:13-14).

Un Salmo stupendo dice: "Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente… " (Salmo 42:1-2). Oggi c'è sete di Dio?

Venga – Il tragitto fra l'uomo e Dio è breve. Dio ha fatto già la sua parte di strada verso l'uomo, ora rimane da percorrere soltanto la parte che riguarda l'uomo. È un passo, un passo molto piccolo. Dio ha già fatto il passo della grazia. All'uomo rimane soltanto il percorso del "ravvedimento" che passa per la "fede" e conduce all'accettazione della grazia. In breve, la distanza che l'uomo deve coprire fra lui e Dio è lunga quanto una preghiera, ma c'è ed è una parte del percorso che l'uomo deve voler coprire. È vero che il regalo ci viene porto, ma dobbiamo stendere le mani ed accettarlo, prenderlo dalle mani del donatore. 

Venga a me e beva – Lo so che in questa era di sincretismo, parlare di un'unica via che conduce a Dio è anacronistico. Ma se è la Parola di Dio che dice questo e se l'esperienza umana ci ha dimostrato quanto vani siano gli sforzi dell'uomo di giungere da sé a Dio e quanto poco siano servite le religioni fatte a misura d'uomo… "forse", come dice la Scrittura, la soluzione è nel Dio fatto uomo, in Gesù di Nazaret, il Figlio di Dio.

Leggiamo nello stesso Vangelo di Giovanni: “Gesù gli disse: ‘Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’” (14:6). Quanti lo hanno sperimentato e sono pronti a testimoniare che è così!

“’Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno’. Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato” (Giovanni 7:38-39).

Non solo Gesù invita chi ha sete ad avvicinarsi a lui e a bere, ma dice che, a sua volta, anche da chi crede in lui sgorgheranno fiumi d'acqua viva.

È lo Spirito Santo a mantenere viva in noi l'acqua spirituale che riceviamo da Dio e che ci permette di farla sgorgare da noi per dissetare anche gli altri!

Io ho sete di Cristo, e tu?

 

 

 

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