M6-dieci-comandamentiSembra il comandamento più ovvio e più facile da capirsi, ma Gesù aggiunge un «ma io vi dico». «Chiunque si adira contro suo fratello sarà sottoposto al tribunale; e chi avrà detto a suo fratello: “Raca” sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli avrà detto: “Pazzo!” sarà condannato alla geenna del fuoco» (Mt 5:21,22).

Le postille di Gesù sono lì a ricordarci che una lettura troppo letterale di questo comandamento può essere anche più comoda e forse accontenta pure l’abile destreggiarsi dei farisei di ieri e di oggi, pronti a giustificarsi per il proprio tornaconto. Ora, la violenza verbale ferisce e uccide tanto quanto un mitra o una P38. Dare dello stupido a qualcuno ha implicazioni morali, psicologiche e pratiche ben maggiori di quanto si pensi. Piuttosto che trovare sotterfugi e giocare con i verbi «uccidere» e «assassinare», è utile ricordare che il comandamento esorta ogni uomo e ogni donna a scegliere la vita e a promuoverla in famiglia e nella società. (cfr. Dieci parole per amare la vita, pp. 131-137).

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