Lettera di ADRA Italia alle comunità

Durante l’anno che si sta per concludere, fatto di cambiamenti, instabilità e disastri ambientali, l’annoso problema dell’immigrazione è stato uno dei temi più dibattuti. I provvedimenti di governo, come anche le campagne di comunicazione sui social, sono andati nella direzione di creare un clima di tensione tra le etnie che da sempre sono presenti sul territorio Italiano.

La Chiesa avventista anche con una lettera aperta alle più alte cariche dello Stato, si è posta in senso critico rispetto ai toni utilizzati in campagna elettorale e non solo, mettendo in guardia «sull’amplificarsi in più ambiti della “sottocultura” del sospetto che finirà per avvelenare tutti i pozzi cui il pensiero democratico si disseta», chiedendo infine di mettere in campo azioni che possano evitare di piombare nella barbarie che hanno drammaticamente segnato la storia del secolo scorso.

Adra Italia, come organizzazione sociale della Chiesa avventista e tramite i suoi volontari, ha concretizzato le parole e la filosofia avventista in alcuni progetti realizzati a Castel Volturno, Gravina in Puglia e Palermo, proprio per presidiare gli elementi più critici legati alle migrazioni.

La paura del diverso, la criminalità organizzata, le difficili condizioni economiche in cui riversa il nostro Paese, sono alcuni fattori di rischio che possono rendere i migranti soggetti a caporalato e ghettizzazione da quando approdano sulle nostre coste, fino a che qualcuno non è pronto ad occuparsene: nel bene o nel male.

Adra Italia ha scelto di dedicare una buona parte delle sue risorse nell’aiuto dei bambini e ragazzi migranti in Italia. Dall’osservazione del contesto della comunità di Palermo, i volontari hanno provveduto a ideare un progetto di sviluppo relazionale ed educativo. Il progetto coinvolge circa 30 ragazzi due pomeriggi a settimana.

Adra ha anche preso parte al convegno «Children on the move», assumendosi l’impegno di trasmettere, alle chiese e alle sedi locali Adra, una sensibilizzazione al fenomeno delle migrazioni soprattutto dei minori non accompagnati.

Nel Centro di speranza di Palermo, nello specifico, i volontari hanno ideato, a partire dall’osservazione dei ragazzi e della loro socialità, un elemento d’innovazione che si vuole implementare a partire dal 2019 nel progetto del doposcuola «Sono bravo anch’io». I ragazzi, infatti, nonostante siano presenti sul territorio palermitano già da alcuni anni, non hanno molta esperienza dei luoghi della terra che li accoglie: non conoscono le storie, i monumenti e la geografia di quello che è poco lontano dal confine della loro routine.

Per creare integrazione, crediamo che sia indispensabile intrecciare la storia delle anime migranti con quelle dei luoghi che le accolgono, in modo che esse possano avere occasione di restituire valore, attraverso il legame d’appartenenza, alla loro nuova terra.

Come farlo? Tramite la cooperazione con altre organizzazioni attive nel territorio si vuole organizzare una serie di esperienze culturali attraverso la visita guidata a luoghi d’interesse storico, artistico e culturale dell’area palermitana: dalla casa di Peppino Impastato a Cinisi, alla cattedrale di Palermo.

Il centro estivo, il doposcuola e infine le gite esperienziali sono gli strumenti che trasformeranno il Centro di speranza in un trampolino di lancio per i ragazzi che lo frequentano.

Il Natale di ADRA Italia
Nello sviluppo di questo progetto e per combattere lo spirito di disgregazione del nostro difficile tempo, quale migliore occasione per chiedere alle chiese di partecipare alla crescita di questi ragazzi.

Caro fratello e cara sorella, se anche tu vuoi diventare un promotore dell’accoglienza e della crescita integrata dei più giovani, puoi farlo collegandoti a questo link e pensare ad Adra Italia e ai suoi beneficiari in occasione del Natale: Sostienici.

 

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