Anche in questa terza puntata del Il Cannocchiale, lo psichiatra Giovanni Varrasi in compagnia di Claudio Coppini prende spunto da un fatto della settimana appena trascorsa che lo ha particolarmente colpito. Questa volta si parla della morte di un uomo di teatro, di cultura, un maestro: Gigi Proietti.

Il 2 novembre del 2020, nel giorno del suo compleanno, a ottantanni appena scoccati muore Gigi Proietti. Già ci sono coincidenze particolari.  La cerimonia funebre che si svolge in più tappe, la mattina del 5 novembre, va in diretta televisiva. Prima, il ricordo nel suo mondo, il Globe Theatre.
Qui, assistiamo agli interventi degli attori, degli allievi, dei politici: tutti bellissimi, Poi c’è il lento e commovente passaggio per le vie di Roma del carro funebre e infine il funerale raccolto in chiesa.

Proietti non è stato solo attore, doppiatore, cabarettista, comico, conduttore televisivo, regista, cantante, direttore artistico ma un maestro, un insegnante appassionato e generoso. Ha creato a Roma una scuola di teatro che ha fatto crescere tanti talenti.
Tutta questa bellezza, questa fatica del lavoro, questa cultura, appaiono concrete, praticate a lungo, con onestà, con fede in un mondo più bello, un mondo possibile.
Proietti è sopratutto un uomo di teatro, uno lo ha anche costruito e ora porta il suo nome.
E dunque il Cannocchiale vede… vede i meccanismi del teatro, per spiegare la sua magia e il suo fascino nei millenni. Come dice Proietti: "Nel teatro tutto è finto, ma gnente c’è de farzo e questo è vero”.
Nel teatro si sposta la realtà in un altro spazio, di tipo mentale, e lì si costruisce la memoria, la conoscenza, la cultura.
Il teatro È RITO, È NARRAZIONE, È GIOCO, È ILLUSIONE.
E poi la seconda lente del Cannocchiale: dopo tanta poesia civile, si volge al virtuale, ai giochini elettronici che maneggiano i nostri bambini.
Sono veramente molto dannosi, inficiano la pazienza, l’ascolto, i doveri faticosi, l’attesa, la progettualità intelligente e dunque l'apprendimento.
Una raccomandazione del Cannocchiale: tenete lontani i vostri bambini dai giochi elettronici o almeno contingentate al minimo il loro uso. Possibilmente  non più di mezz'ora, tre quarti d’ora al giorno

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