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Dopo l’improvvisa morte di papa Gregorio XVII per un attacco di cuore, il collegio cardinalizio si riunisce in conclave per eleggere il nuovo pontefice, sotto la guida del cardinale e decano Thomas Lawrence. I quattro candidati principali al soglio pontificio sono Aldo Bellini, liberale in linea con le idee del defunto papa, il nigeriano Joshua Adeyemi, conservatore sociale, il canadese Joseph Tremblay, conservatore tradizionale, e l’italiano Goffredo Tedesco, tradizionalista reazionario. Lo stesso Lawrence è considerato papabile, ma egli nutre dubbi sulla propria fede e spera di lasciare Roma appena portato a termine il gravoso compito di gestire il conclave. Il collegio è sorpreso dall’arrivo all’ultimo momento di Vincent Benitez, un missionario messicano da poco divenuto arcivescovo di Kabul, nominato cardinale in pectore dal pontefice poco prima della sua morte. Confermata la nomina, Benitez viene ammesso in extremis al conclave (fonte wikipedia).
Questo è l’inizio dell’avvincente trama di Conclave (2024), un film diretto da Edward Berger, con Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow, Sergio Castellitto, Isabella Rossellini. Prendendo spunto dal film, inserito dalla National Board of Review nella lista dei migliori dieci film dell’anno, Claudio Coppini e Roberto Vacca hanno intervistato il pastore evangelico Peter Ciaccio, presidente dell’associazione protestante “Cinema Roberto Sbaffi”. Naturalmente non mancano i riferimenti al reale conclave che sta per cominciare e ad alcuni riferimenti all’attenzione politica attorno all’evento ecclesiastico.
Immagine: © Bohdana Havaleshko| Dreamstime.com