Che differenza farebbe se ogni essere umano potesse leggere e scrivere? 8 settembre, Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione.

Da Adra News – Una sedicenne, incinta del suo primo figlio, entrò in travaglio in una capanna del villaggio in cui viveva in Etiopia. Passò quattro giorni interi tra dolori inimmaginabili prima che il bambino che portava in corpo morisse. Un evento traumatico che lasciò l’adolescente Mamitu in uno stato di salute molto precaria. Che cosa la vita le riservava? Sicuramente ostracismo, vagabondaggio e prostituzione.

Ma nonostante queste premesse il suo destino fu diverso. Venne curata da un esperto chirurgo dell’ospedale Fistula di Addis Abeba.

A una giovane donna fu data una seconda possibilità 
Ebbe bisogno di dieci operazioni eseguita dalla dottoressa australiana Catherine Hamlin, una donna che sarebbe diventata mentore e amica della ragazza. La dott.ssa Hamlin intravide qualcosa di speciale in Mamitu. Era gentile, laboriosa e aveva una mente acuta. Entrava in empatia immediata con il resto delle pazienti. All’inizio Mamitu lavava i pavimenti e rifaceva i letti dell’ospedale. Poi la dottoressa le permise di assistere ai suoi interventi chirurgici e successivamente di aiutarla a tagliare i fili e a ricucire le ferite. Le insegnò a memorizzare passo dopo passo i vari stadi di un intervento, sovrapponendo le sue mani sopra le mani del chirurgo. Così da paziente Mamitu diventò un’esperta chirurga, capace di operare le fistole e di poter salvare altre donne.

Chirurghi a piedi nudi 
Era la sola tecnica di apprendimento che Mamitu poteva attuare perché era analfabeta. Da bambina e poi da giovane adulta non aveva avuto la possibilità di studiare. La Hamlin aprì il Fistula Hospital di Addis Abeba e aiutò gratuitamente più di 60.000 donne. Mamitu è stata l’artefice di molte guarigioni e oggi fa parte di un gruppo chiamato affettuosamente “chirurghi a piedi nudi”. Sono “dottori” senza una qualifica legale ma stanno cambiando il volto della medicina nei Paesi in via di sviluppo. Chirurghi come Mamitu che si specializzano in un determinato settore, attraverso uno scrupoloso tirocinio fatto sul campo: un connubio di attente osservazioni e talento naturale.

Nel 1989, Mamitu ha ricevuto la medaglia d’oro per la chirurgia dal London’s Royal College of Surgeons, ed nel 2018 è stata annoverata dalla Bbc tra le 100 donne più influenti al mondo.
Mamitu Gashe è una straordinaria eroina che ha sfruttato le sue capacità e ha individuato la sua vocazione nonostante le fosse stato proibito un normale percorso di studi e persone come lei vanno di sicuro omaggiate e ammirate.

Analfabetismo, alcune domande
Forse però, invece di limitarci ad ammirare persone come Mamitu, dovremmo porci qualche domanda come per esempio: “Cosa perdiamo come società se a persone intelligenti e talentuose, viene negata un’istruzione e poter imparare a leggere e scrivere?”.

E ancora: “Che differenza farebbe se ogni essere umano potesse leggere e scrivere? Se persone come Mamitu potessero frequentare una scuola sin dall’infanzia? Quale impatto avrebbe in campo sociale e quale valore aggiunto apporterebbero i vari e le varie Mamitu?”.

I numeri dell’analfabetismo
Secondo le statistiche, sono milioni gli adulti che non sanno leggere o scrivere. Nonostante i miglioramenti intervenuti negli ultimi 50 anni, nel mondo ci sono ancora 773 milioni di adulti analfabeti, di cui la maggior parte sono donne. Questi numeri sono un promemoria del lavoro che ci aspetta per raggiungere l’obiettivo fissato per il 2030 dall’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile e che prevede una formazione scolastica per tutti i giovani e gli adulti.

Nel rapporto pubblicato dal terzo World Literacy Summit del 2018, è prevista una stima di 933 miliardi di euro come costo dell’alfabetizzazione nell’economia globale. Il costo si calcola sulla base delle spese di prestazioni sociali o per l’accresciuto carico dei sistemi sanitari, ma in realtà il prezzo umano e le mancate opportunità degli individui non potranno mai essere conosciuti. Senza l’istruzione non ci sono le premesse per acquisire un’autosufficienza economica e imprenditoriale in favore sia della comunità che della stabilità familiare. Le mancate opportunità di ogni individuo in campo politico, culturale ed economico sono incalcolabili. L’analfabetismo è una perdita per l’umanità, per le società e per gli individui. Giovani donne come Mamitu, senza un’istruzione scolastica, si sposano troppo presto. E le ricerche suggeriscono uno stretto rapporto tra maggiore scolarizzazione e decrescita delle gravidanze in età adolescenziale, con conseguenti minori complicazioni nelle nascite e un più alto tasso di sopravvivenza dei nascituri.

Se tutte le donne terminassero un corso di studi secondario ci sarebbero: 
il 49 % in meno di mortalità infantile
il 64 % in meno di matrimoni prematuri
il 59 % in meno di gravidanze in età adolescenziale
e un 45% in più di entrate economiche rispetto a chi non ha ricevuto un’istruzione.

Cosa fa Adra
Nel febbraio del 2019, l’Agenzia Avventista per lo Sviluppo e il Soccorso (Adra) ha lanciato a livello mondiale una nuova campagna: Tutti i bambini del mondo a scuola. Si tratta di un appello pressante ai responsabili di tutto il mondo affinché ogni bambino, di ogni età, cultura, nazionalità, genere, religione o origine, abbia diritto a un’istruzione completa e che la frequenza di un corso scolastico sia un riconoscimento del valore e del potenziale di ogni bambino. Attraverso questa petizione, Adra si rivolge ai capi di tutto il mondo perché si attivino affinché ogni bambino riceva una valida istruzione e viva libero da qualsiasi tipo di sfruttamento, e dalle catene di una povertà generazionale. Fino a ora 1,3 milioni di individui hanno risposto all’appello offrendo il loro sostegno.

Adra Italia sostiene dei progetti scolastici in India, Bangladesh e Namibia

Oggi, nella giornata dell’alfabetizzazione mondiale, pensate a Mamitu. Raccontate la sua storia, ma soprattutto, impegnatevi a promuovere l’accesso all’istruzione per ogni bambino, ovunque.

[Foto: Adra]

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