“Nel mondo ci sono ancora oggi 152 milioni di bambini vittime di lavoro minorile. Metà di essi, 73 milioni, sono costretti in attività di lavoro pericolose che mettono a rischio la salute, la sicurezza e il loro sviluppo morale. Sono vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo o accattonaggio forzato. Un fenomeno che rimane largamente sommerso, presente nei Paesi più avanzati, come l’Italia”, (repubblica.it del 1 marzo 2021).

E proprio nel nostro Paese, nonostante il lavoro minorile sia vietato da oltre cinquanta anni, si è mantenuto costantemente nel tempo, e addirittura c’è il rischio che aumenti ancora vista la crisi economica creata in questo ultimo anno dalla pandemia. I dati dell'Ispettorato nazionale del lavoro riguardano le sanzioni per la violazione della legge (243 nel 2019), ma, quando si parla di lavoro minorile, la parola chiave è “sommerso”.

Le stime del numero dei minori occupati illegalmente parlano di almeno 340.000 fra ragazze e ragazzi al di sotto dei 16 anni. Lavorano nei bar o nei ristoranti, nelle campagne o nei cantieri, come baby sitter o altro. Qual è il messaggio che gli adulti stanno tramandando ai giovani? Quale eredità stanno ricevendo i figli di questa società malata e in difficoltà? Quale speranza hanno davanti?

La Bibbia è chiara: “Ascolta, popolo mio, il mio insegnamento; porgete orecchio alle parole della mia bocca! Io aprirò la mia bocca per esprimere parabole, esporrò i misteri dei tempi antichi. Quel che abbiamo udito e conosciuto, e che i nostri padri ci hanno raccontato, non lo nasconderemo ai loro figli; diremo alla generazione futura le lodi del SIGNORE, la sua potenza e le meraviglie che egli ha operate. Egli stabilì una testimonianza in Giacobbe, istituì una legge in Israele e ordinò ai nostri padri di farle conoscere ai loro figli, perché fossero note alla generazione futura, ai figli che sarebbero nati. Questi le avrebbero così raccontate ai loro figli, perché ponessero in Dio la loro speranza e non dimenticassero le opere di Dio, ma osservassero i suoi comandamenti” (Salmo 78:1-7).

Intervista di Mario Calvagno al pastore avventista Daniele Benini.

 

 

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