M9-EditorialeGiuseppe Marrazzo – Pietro Capone, 49 anni, incensurato, si è battuto per la legalità e per problemi legati all’edilizia e all’urbanistica. Lunedì 10 marzo, intorno alle 22.00, a Gravina in Puglia, a poca distanza da casa sua, è stato colpito alla testa da due colpi di pistola.

La mano omicida ha creduto di far tacere per sempre la voce di colui che nel difendere la legalità ha cercato di difendere il bene di tutti. Solo e senza protezione è stato affidato all’omertà della morte.

Ora, in ogni finestra di Gravina in Puglia e d’Italia bisognerebbe accendere un lume per cercare in qualche modo di portare una flebile luce nella notte delle nostre coscienze intorpidite e forse incapaci di denunciare quelle forme di illegalità spesso colluse con interessi ancora più grandi. «Apri la bocca, giudica con giustizia, fa’ ragione al misero e al bisognoso» (Prv 31:9).

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