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Il Rapporto annuale dell’Istat fotografa un’Italia più istruita e occupata ma con la produttività in calo e con forti rischi di ricambio generazionale nelle imprese. La popolazione invecchia rapidamente mentre le nascite sono al minimo storico con appena 370mila neonati nel 2024 e gli ultraottantenni che sfiorano quota 4,6 milioni e superano i bambini under 10. Le retribuzioni contrattuali reali recuperano una parte di quanto perso con l’inflazione ma a fine 2024 risultano ancora inferiori del 10,5% rispetto a quelle dell’inizio del 2019 (da Ansa.it del 21-5-2025). Non tutti però interpretano i dati Istat nello stesso modo, sul Foglio il direttore Claudio Cerasa (in un editoriale del 22-5-2025) arriva a conclusioni ben diverse. Abbiamo chiesto un parere all’economista Andrea Roventini, docente all’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa.
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