Continuiamo a commentare “Le parabole del regno dei cieli”. Nello specifico ci soffermiamo su quella del seminatore, che troviamo nei Vangeli di Matteo, di Marco e di Luca. La leggiamo dal Vangelo di Matteo, al capitolo 13, versetti da 1 a 9: «Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo: “Il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli vennero e la mangiarono. Un’altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu bruciata; e, non avendo radice, inaridì. Un’altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono. Un’altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi per udire oda”». Qual è il significato profondo di questa parabola? Come possiamo essere “buona terra” e portare frutto?

Alessia Calvagno ne ha parlato con Mariarosa Cavalieri, responsabile del Dipartimento Ministeri Personali e Scuola del Sabato della Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno.

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