Incontro organizzato dalla chiesa cristiana avventista di Firenze all’interno del percorso “Le radici della nostra fede”.
Saverio Scuccimarri/Notizie Avventiste – Sabato 10 settembre, alle 16.30, la chiesa cristiana avventista di Firenze ha avuto il piacere di ospitare il prof. Paolo Ricca, teologo valdese, che ha presentato una relazione sul tema «Il senso della Riforma protestante nella storia della fede e della società». Questa iniziativa si inserisce all’interno del percorso «Le radici della nostra fede» che la chiesa avventista di Firenze sta seguendo in vista del 2017, anno in cui ricorre il cinquecentenario della Riforma di Lutero.
Il prof. Ricca ha prima precisato che il tema propostogli è vastissimo e approcciabile in infiniti modi diversi. Interessante sarebbe stato comprendere il senso “perduto” della Riforma protestante, cioè soffermandosi su quei valori che erano parte integrante del movimento evangelico ma che oggi sono andati persi e hanno bisogno di essere ritrovati.
Dopo questa precisazione, il prof. Ricca ha diviso la sua lezione in tre parti: il senso della Riforma, il contesto storico in cui è nata, il suo impatto nella realtà odierna.
Il senso profondo della Riforma, secondo Paolo Ricca, non sta nella volontà di creare un’altra chiesa, ma di rifondare la chiesa sul fondamento di Cristo. Che la chiesa debba essere fondata su Cristo, tutti i cristiani sono d’accordo, ma la domanda è: “Dove trovo il Cristo su cui fondare la chiesa?”. Fino a quel momento la risposta era stata: nel ministero petrino del papa e nella successione apostolica. La Riforma, invece, rifonda la chiesa perché la invita a trovare Cristo nella Bibbia. Altra caratteristica importante della Riforma è che essa nasce plurale, nasce cioè da vari riformatori, in varie regioni, che hanno prodotto varie teologie e più confessioni di fede.
Il contesto storico in cui è nata la Riforma è un contesto di rivendicazione delle autonomie regionali contro ciò che restava dei due imperi, quello secolare (di Carlo V) e quello religioso (del papa). Essa, inoltre, nasce assieme alla nuova cultura dell’umanesimo con il quale ha un rapporto critico, perché da un lato rimette al centro il credente e la sua fede, quindi l’essere umano, dall’altro, però, critica la divinizzazione dell’uomo tipica delle spinte umanistiche.
Nella società di oggi, quale ruolo ha avuto e ha il protestantesimo? Innanzitutto, c’è da riconoscere che il protestantesimo è stato così incisivo a livello sociale da non rimanere solo un fenomeno religioso. È infatti diventato un vero e proprio stile di vita, un modo di essere credente e cittadino. La sfida oggi è quella di saper leggere il tempo in cui vive, e saper dare ancora un contributo visibile alla costruzione di una società migliore.
Infine, sollecitato da una domanda dal pubblico, il prof. Ricca ha concluso affermando che la chiesa avventista ha il pregio di aver inserito nel proprio nome l’attesa del ritorno di Cristo, “il caro ultimo giorno” che con tanto desiderio anche Lutero attendeva.
Ascolta la registrazione della conferenza a cura di Radio Voce della Speranza (RVS) di Firenze.
Leggi la poesia-preghiera di Claudio Coppini, letta durante la conferenza.
(Foto: Claudio Coppini, RVS)